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9 km in autostrada senza vignetta, scatta una multa salatissima

In Italia, se entri per sbaglio in autostrada e il Telepass non suona, per un errore di corsia o un malfunzionamento, ti arriva una multa a casa. Al massimo paghi dopo, magari pure con la possibilità di regolarizzare il pedaggio. In Svizzera? Ben altra storia. A raccontarlo è “Elena” (nome di fantasia), una donna residente a pochi chilometri dal confine e che, qualche giorno fa, ha preso la rampa sbagliata. Non conosce bene il percorso, si muove quasi sempre sulle strade secondarie, ma quella volta – per una distrazione – è finita sull’A2 all’altezza di Bissone, nel Canton Ticino. Dopo meno di 10 km si è resa conto dell’errore e ha cercato l’uscita più vicina, suo malgrado, però, era già troppo tardi.

O la multa o il sequestro dell’auto

Due agenti della polizia cantonale, fuori ad attenderla, le si avvicinano, la fermano e le contestano un’infrazione precisa: la circolazione in autostrada senza la vignetta, l’adesivo obbligatorio che in Svizzera sostituisce il nostro sistema di caselli. Costa 40 franchi l’anno, e se ti manca riceve la multa immediata di 200 franchi (pari a poco meno di 214 euro al cambio attuale), da pagare sul posto tramite POS. “Ho cercato di spiegare che era stato un errore, ero agitata”, racconta Elena. “Ma loro mi hanno detto: non siamo qui a farci prendere in giro. E se non avessi pagato subito, mi avrebbero sequestrato l’auto. Nessuna possibilità di acquistare la vignetta in quel momento né sconti, solo la multa intera, zero possibilità di ricorso.

Meno di dieci chilometri, una svolta sbagliata, e la giornata crolla in un incubo. “Non stavo cercando di fregare nessuno”, dice ancora Elena. “Se mi avessero fatto pagare la vignetta, sarei stata zitta. Ma così è stato assurdo”. Il confronto con l’Italia scatta inevitabile. Qui, situazioni simili si risolvono con una multa posticipata o la possibilità di sistemare tutto online, altrove ti mandano la contravvenzione a casa, in terra elvetica ti fermano, tirano fuori il POS e ti vietano di andare prima di aver pagato.

Infrazioni stradali: Italia e Svizzera a confronto

L’episodio solleva una riflessione sul modo in cui i due Paesi gestiscono le regole. Lungo la nostra penisola esiste un maggiore margine di valutazione: l’errore in buona fede non viene trattato come un tentativo di fregare il sistema. Dai nostri vicini di casa la regola è la regola, e se sbagli vai incontro alle conseguenze, al di là di qualsiasi attenuante. “Stavo quasi per piangere”, conclude Elena. “Era chiaro che si trattava di una svista. Ma non c’è stato spazio per capirlo”.

Il sistema garantisce ordine, rispetto e disciplina, cosa succede, però, quando la rigidità supera la logica? Quando si punisce una distrazione allo stesso modo di un reato? Alcuni difendono l’approccio perché assicura regole chiare e uguali, e la certezza della pena funge da deterrente, anche nei piccoli casi. Sul versante opposto, qualcuno solleva dei dubbi: può davvero funzionare un sistema incapace di distinguere l’intenzionalità? Ha senso trattare allo stesso modo chi sbaglia per una svista e chi aggira le regole consapevolmente? Due visioni opposte, due idee diverse di giustizia.

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