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Stellantis, i maggiori candidati al ruolo di nuovo CEO

Chi sarà il nuovo CEO di Stellantis? La domanda, che da mesi anima indiscrezioni e scenari nel mondo dell’automotive, si fa ora sempre più pressante. Dopo le dimissioni di Carlos Tavares, avvenute lo scorso dicembre, il Gruppo guidato dal presidente John Elkann si prepara a svelare il nome del prossimo amministratore delegato. L’annuncio ufficiale è atteso entro giugno, come ribadito dallo stesso Elkann in più occasioni. Ma già ora la rosa dei candidati sembrerebbe essersi ridotta a due nomi di peso: Antonio Filosa e Maxime Picat.

I due contendenti

Una sfida tutta interna al Gruppo e, simbolicamente, una competizione “Italia contro Francia” che riflette le due anime storiche della fusione tra FCA e PSA. Da un lato, Antonio Filosa, 50 anni, napoletano, attuale responsabile delle Americhe e della qualità a livello globale. Dall’altro, Maxime Picat, 51 anni, con un passato radicato in PSA e oggi a capo degli acquisti per tutta Stellantis.

Secondo le indiscrezioni, in vantaggio nella corsa alla poltrona più ambita del Gruppo ci sarebbe proprio Filosa. Un’ipotesi che avrebbe ricevuto l’avallo, almeno ufficioso, della holding Exor, principale azionista del colosso, che vedrebbe nell’italiano una figura capace di garantire continuità operativa, ma anche un segnale simbolico di rafforzamento dell’identità tricolore all’interno della multinazionale.

Un duello serrato

Filosa, infatti, ha ottenuto risultati significativi da quando ha assunto la guida delle attività americane. È riuscito a ridurre in modo considerevole le scorte nei concessionari statunitensi, uno degli aspetti critici nella gestione commerciale del Gruppo in quell’area, e ha lavorato per sanare le tensioni con la rete di distribuzione, peggiorate durante l’era Tavares. Il suo stile manageriale, più dialogante e radicato nel tessuto industriale, è stato apprezzato da diversi stakeholder, sia in America che in Europa.

Maxime Picat, pur essendo un profilo di alto livello e con una profonda conoscenza dell’universo PSA, sembrerebbe al momento in seconda posizione nella lista dei favoriti. Il suo incarico alla guida degli acquisti è centrale per un Gruppo che punta su sinergie e ottimizzazione dei costi, ma potrebbe risultare meno in linea con le priorità strategiche di breve termine, soprattutto considerando le sfide operative che attendono il nuovo CEO.

Una scelta difficile

La scelta, qualunque essa sia, non sarà semplice. Stellantis si trova in una fase cruciale del proprio percorso. Il colosso nato dalla fusione tra Fiat Chrysler Automobiles e PSA deve affrontare un mercato globale in continua trasformazione, caratterizzato da una transizione ecologica sempre più rapida, dall’emergere di competitor cinesi particolarmente aggressivi e dalle incertezze legate alla politica commerciale statunitense, con i dazi e le politiche di reshoring che rischiano di incidere profondamente sulle catene produttive.

Il prossimo CEO dovrà dunque prendere in mano un’eredità complessa. Dovrà rilanciare la competitività del gruppo, preservare i margini in un contesto di mercato difficile e, allo stesso tempo, spingere sull’elettrificazione senza perdere quote nei segmenti tradizionali. Tutto questo, mantenendo un delicato equilibrio tra le diverse anime geografiche e culturali di Stellantis: l’Italia di Fiat, la Francia di Peugeot, gli Stati Uniti di Jeep e Chrysler.

Nel giro di poche settimane, l’identità del nuovo CEO sarà resa nota. Si tratterà di una scelta chiave non solo per Stellantis, ma per l’intero settore automotive europeo e globale. Una decisione che potrebbe segnare l’inizio di una nuova fase, dopo l’era Tavares, caratterizzata da una leadership più radicata nei territori e più flessibile nell’adattarsi a un contesto sempre più sfidante.

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