La legge sul tasso alcolemico consentito alla guida è molto chiara: per i guidatori standard, ovvero tutti coloro che non rientrano in categorie particolari come neopatentati, conducenti professionali o under 21, il limite massimo di concentrazione di alcol nel sangue è fissato a 0,5 grammi per litro. Il superamento di questa soglia espone il conducente a una violazione amministrativa.
Perché è stato fissato il limite di 0,5 g/l
La soglia dello 0,5 g/l è stata definita tenendo conto degli effetti che anche piccole quantità di alcol possono avere sulle capacità psicofisiche del conducente.
Dopo aver raggiunto questo livello nel sangue, si registra una riduzione della prontezza dei riflessi, un abbassamento della capacità di giudizio e un calo della percezione del rischio. Elementi che, se combinati, aumentano il pericolo di incidenti, anche in situazioni di guida semplici.
Il razionale scientifico dietro al limite
La fissazione di questo tetto non è frutto del caso né di una convenzione arbitraria, ma deriva da studi che evidenziano come già a partire da 0,2 g/l il cervello inizi a manifestare segni di rallentamento nei riflessi, alterazione del giudizio e riduzione della percezione del rischio.
A 0,5 g/l, questi effetti si amplificano, con una sensibile diminuzione della capacità di concentrazione, dell’equilibrio motorio e della coordinazione oculo-manuale. Si tratta di un livello a partire dal quale il soggetto non è più in grado di gestire un veicolo in condizioni di piena lucidità.
Le conseguenze sanzionatorie del superamento del limite
La normativa sul tasso alcolemico dei guidatori non si limita a stabilire un limite numerico, ma prevede una progressione sanzionatoria in base alla quantità di alcol rilevata nel sangue. Per chi viene trovato con un tasso alcolemico tra 0,5 e 0,8 g/l, la legge prevede una sanzione amministrativa piuttosto severa, che consiste in una multa pecuniaria, accompagnata dalla sospensione della patente.
Non appena si supera la soglia degli 0,8 g/l, tuttavia, la violazione diventa penale. Significa che il conducente può essere arrestato, oltre a dover pagare un’ammenda più salata e affrontare una sospensione più lunga del titolo di guida. Nel caso in cui il tasso alcolemico superi 1,5 g/l, le sanzioni si fanno ancora più gravi: è prevista la confisca del veicolo (se di proprietà del conducente) e una sospensione della patente che può arrivare fino a due anni.
In presenza di un incidente stradale, le pene si inaspriscono con il possibile raddoppio delle sanzioni previste e l’aggravante dell’omicidio stradale, introdotto nel nostro ordinamento nel 2016.
Chi ha limiti più rigidi, categorie speciali e tolleranza zero
La normativa distingue tra conducenti standard e categorie speciali. Per i neopatentati, ovvero coloro che hanno ottenuto la patente da meno di tre anni, il limite consentito è pari a zero. Lo stesso vale per i conducenti professionali, come autisti di autobus, camionisti e tassisti, e per coloro che non hanno ancora compiuto 21 anni. In questi casi, anche una minima presenza di alcol nel sangue può far scattare le sanzioni amministrative.
Uno degli aspetti meno discussi ma più pericolosi dell’assunzione di alcol riguarda il suo effetto sulla memoria a breve termine e sulla capacità di prendere decisioni in tempo reale. Un conducente sotto effetto dell’alcol tende a dimenticare regole basilari, come rispettare la precedenza, mantenere la distanza di sicurezza o verificare la presenza di pedoni sulle strisce. Questa diminuzione della consapevolezza situazionale, anche se temporanea, può risultare fatale.
Come viene misurato il tasso alcolemico
La misurazione del tasso alcolemico avviene attraverso uno l’etilometro che rileva la concentrazione di alcol nell’aria espirata e la trasforma in una stima del tasso nel sangue. Se il conducente rifiuta di sottoporsi al test, incorre in una sanzione penale, equivalente a quella prevista per il superamento della soglia massima.
In caso di contestazione, il test viene ripetuto a distanza di qualche minuto per ottenere una seconda misurazione, che garantisca l’attendibilità del rilevamento.
Perché l’alcol ha effetti diversi da persona a persona
È bene ricordare che l’assorbimento dell’alcol nel sangue non è uniforme per tutti. A parità di bevande consumate, il peso corporeo, il genere, la velocità del metabolismo e anche lo stato di salute influenzano il tasso alcolemico raggiunto.
Una birra da 33 cl può avere un effetto modesto su un uomo di corporatura robusta, ma risultare già sufficiente a far superare il limite a una donna minuta o a una persona a digiuno. Non esiste una quantità sicura universale, e affidarsi a stime empiriche o calcoli approssimativi è molto rischioso.
Le campagne di sensibilizzazione promosse dal Ministero dei Trasporti, dalla Polizia Stradale e dalle associazioni per la sicurezza hanno l’obiettivo di modificare l’approccio culturale nei confronti del binomio “alcol e guida”.
Spot televisivi, affissioni pubblicitarie e iniziative nei locali notturni cercano di trasmettere un messaggio semplice e diretto: mettersi alla guida in stato di ebbrezza significa mettere a rischio la propria vita e quella degli altri. La comunicazione gioca un ruolo centrale anche nella dissuasione dei comportamenti pericolosi, soprattutto tra i più giovani, una delle categorie più esposte a questo tipo di violazione.
Alcol e uso di farmaci, binomio pericoloso
Un elemento sottovalutato riguarda l’interazione tra alcol e farmaci. Molti principi attivi, anche comuni come ansiolitici, antidepressivi o antistaminici, possono avere effetti sedativi che si potenziano in presenza di alcol nel sangue. Questo mix, anche a dosi modeste, amplifica il rischio di perdita di controllo alla guida. Da qui l’importanza di leggere attentamente i fogli illustrativi e, in caso di dubbio, astenersi dal mettersi al volante dopo aver consumato bevande alcoliche.
Quando non si ha consapevolezza di aver bevuto troppo
Il consumo di alcol da parte del conducente di un’auto non è sempre consapevole. Può infatti capitare che in occasione di cene, feste o aperitivi, si tende a sottovalutare il contenuto alcolico di alcune bevande, soprattutto quelle zuccherate o diluite, che mascherano l’effetto inebriante. È in questi contesti che diventa importante la prevenzione attiva, attraverso l’adozione di comportamenti responsabili.
Se si prevede di guidare, è sempre consigliabile astenersi completamente dal bere, o delegare la guida a un amico sobrio. In alternativa, si può ricorrere a mezzi pubblici, taxi o servizi di ride sharing, facilmente accessibili nella maggior parte dei centri urbani.