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120 anni di impronta Continental: come il battistrada ha rivoluzionato l’auto

C’era una volta la ruota, e poi venne la gomma. Ma fino a 120 anni fa, quella gomma era liscia, inadatta a fronteggiare le insidie di pioggia, fango e curve improvvise. A cambiare le regole del gioco ci pensò Continental, che nel 1904 lanciò sul mercato il primo pneumatico con battistrada. Una rivoluzione silenziosa che avrebbe riscritto la storia della mobilità su gomma.

Un tuffo nel passato e nel presente

In un’epoca in cui la mobilità privata era agli albori, e l’automobile un oggetto ancora elitario, l’intuizione fu chiara: più trazione, meno frenate infinite. Da quel primo intaglio nacque una stirpe di innovazioni che ancora oggi accompagna milioni di automobilisti nel mondo, da chi guida la city car elettrica a chi si trova al volante di supercar. Il segreto? Sta tutto in pochi centimetri quadrati: la superficie di contatto tra pneumatico e strada, grande quanto una cartolina, ma decisiva per la sicurezza.

Con una gamma che oggi comprende nomi come PremiumContact, EcoContact, WinterContact e il più sportivo SportContact 7, Continental continua a imporsi come punto di riferimento per la sicurezza e l’efficienza alla guida. Una supremazia costruita su dettagli invisibili a occhio nudo ma fondamentali per chi guida ogni giorno, con sole o neve.

L’evoluzione tecnica

Il battistrada – spiega Felix Hübner, responsabile del reparto Pattern, Contour & Industrial Design – non è solo estetica, ma un elemento ingegneristico che influenza radicalmente la dinamica del veicolo. La struttura a blocchi, scanalature e lamelle permette di migliorare trazione, aderenza e stabilità in qualsiasi condizione stradale”. Oggi, aggiunge, “i disegni vengono creati e testati digitalmente, anche grazie all’intelligenza artificiale, che ci consente di affinare prestazioni e sicurezza giorno dopo giorno”.

Un balzo in avanti che fa impallidire i primi modelli intagliati a mano, ma che non dimentica le origini. Dal disegno simmetrico – usato nei furgoni urbani per la sua versatilità – al più sofisticato asimmetrico per la guida sportiva su asfalto bagnato, passando per il direzionale, re indiscusso della tenuta invernale: ogni battistrada è pensato per un’esigenza precisa. E ogni elemento – tasselli, scanalature, nervature e lamelle – ha una funzione vitale per l’aderenza, la stabilità e la silenziosità.

Ma non finisce qui. Perché dietro il nero della gomma si nasconde una mente tecnologica. L’intelligenza artificiale oggi è parte integrante del processo di sviluppo: simula, prevede, ottimizza. Un nuovo disegno del battistrada nasce prima in formato digitale, viene testato virtualmente e solo dopo essere stato perfezionato passa alla produzione dei primi prototipi fisici. Un risparmio notevole anche in termini di materie prime, in linea con gli obiettivi di sostenibilità del gruppo.

L’ambiente deve essere rispettato

Già, perché oggi non basta più garantire prestazioni eccellenti: bisogna farlo rispettando l’ambiente. Continental lo sa, e spinge sulla riduzione dell’usura, della resistenza al rotolamento e sull’ottimizzazione dei consumi. Il tutto senza sacrificare l’elemento più importante: la sicurezza.

E il futuro? Sarà ancora disegnato a colpi di scanalature, ma con una precisione sempre più chirurgica. Perché mentre le strade cambiano, e con esse il clima e le normative, il compito resta sempre lo stesso: portare le persone a destinazione nel modo più sicuro, efficiente e confortevole possibile. Ben 120 anni fa era un’idea pionieristica. Oggi è uno standard globale. E se la storia insegna qualcosa, è che il battistrada continuerà a evolversi, adattarsi e – nel suo piccolo – guidare la mobilità di domani.

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