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Northvolt chiude, duro colpo alle batterie per auto elettriche in Europa

L’industria automotive europea si prepara a dire addio a un’azienda che, nei piani Ue, avrebbe dovuto ricoprire un ruolo chiave nel programma di elettrificazione del mercato delle quattro ruote e nella costruzione di una filiera in grado di supportare i costruttori. Come già annunciato nei mesi scorsi, con l’avvio della procedura di fallimento, Northvolt si avvia alla chiusura.

L’azienda svedese specializzata nella produzione di batterie per auto elettriche non è riuscita a centrare i suoi obiettivi e, a breve, sarà costretta a interrompere la produzione nel suo stabilimento principale di Skelleftea. Lo stop porterà al licenziamento dei lavoratori e alla fine definitiva del progetto che prevedeva la nascita di un produttore di batterie europeo in grado di superare la concorrenza cinese. Andiamo a fare il punto della situazione in merito al futuro di Northvolt.

Stop alla produzione

Dopo l’avvio della procedura di fallimento lo scorso marzo, arrivata dopo mesi di grandi difficoltà e obiettivi mancati anche a causa della perdita di vari clienti, Northvolt ha continuato a produrre batterie in attesa di individuare un nuovo compratore. Il progetto era stato definito dal curatore fallimentare, Mikael Kubu, con la speranza di poter garantire un futuro agli impianti produttivi e ai lavoratori. In queste ultime settimane, però, la situazione è peggiorata. Attualmente, infatti, Northvolt ha un solo cliente (il produttore di camion Scania) che ha bisogno di un numero molto limitato di batterie per i suoi veicoli.

L’assenza di nuovi clienti, anche per via dell’enorme concorrenza dei produttori cinesi, rende insostenibile il prolungamento dell’attività. Per questo motivo, sono iniziate le procedure che porteranno a una graduale riduzione delle attività produttive con uno stop definitivo che dovrebbe arrivare entro il 30 giugno prossimo. La procedura di fallimento ha già portato al licenziamento di oltre la metà dei lavoratori (la forza lavoro dell’azienda era di circa 5.000 unità al momento della dichiarazione di fallimento). Con lo stop alle attività in arrivo, ci saranno ulteriori licenziamenti. Nel frattempo, la Cina domina il mercato delle batterie per auto elettriche confermandosi il punto di riferimento del settore delle quattro ruote a zero emissioni.

Addio alle batterie europee?

Northvolt puntava a diventare un riferimento del mercato delle quattro ruote in Europa, con l’obiettivo di garantire a vari produttori europei la possibilità di poter contare su una fornitura costante di batterie, con costi in linea con quelli dei produttori cinesi. Il “sogno” dell’azienda svedese, però, ha dovuto fare i conti con la realtà. L’azienda, fondata nel 2016, ha registrato una rapida crescita, grazie a tanti investimenti arrivati negli anni scorsi, con l’avvio del programma di elettrificazione in Europa. Nonostante le promesse, però, Northvolt non è mai riuscita a raggiungere i target produttivi prefissati che avrebbero permesso di rendere sostenibile la sua attività nel lungo periodo. La perdita dei (pochi) clienti, le difficoltà con la produzione e gli alti costi di gestione hanno reso impossibile andare avanti. Al momento, non c’è nessun nuovo investitore pronto a sostenere il progetto e a rilevare le attività dell’azienda, oramai prossima al fallimento e allo stop definitivo alle sue attività.

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