Guide utili

I ciclisti possono pedalare sulle strisce pedonali? Che cosa dice la legge

La circolazione dei ciclisti sulle strisce pedonali è uno dei temi più fraintesi da chi si muove sulle due ruote. Il Codice della Strada non contiene una norma che vieti in modo esplicito ai ciclisti di attraversare sulle strisce in sella alla bicicletta. Una serie di articoli e regolamenti secondari, se letti con attenzione, chiariscono che la possibilità di attraversare pedalando è limitata e condizionata dalle circostanze.

Il punto di partenza per comprendere lo stato dell’arte è il comma 4 dell’articolo 182 che stabilisce come il ciclista debba condurre la bicicletta a mano qualora, per le condizioni della circolazione, il suo procedere risulti di intralcio o di pericolo per i pedoni. In pratica se ci si trova in un contesto urbano congestionato o si attraversano le strisce pedonali in mezzo ad altri utenti della strada, il ciclista ha l’obbligo di smontare dalla bici e camminare accanto al mezzo. Si comparta a tutti gli effetti come un pedone. È una norma che lascia ampi margini interpretativi, ma che affida alla prudenza e al buon senso la responsabilità di valutare le condizioni concrete.

Ancora più precisa è la disposizione contenuta nel Regolamento di esecuzione del Codice della Strada, all’articolo 377, comma 2, dove si stabilisce che in caso di attraversamento di carreggiate a traffico intenso o in ogni altra circostanza in cui ciò sia opportuno, il ciclista deve scendere e condurre il veicolo a mano. Anche qui, il legislatore non impone un divieto assoluto ma introduce una regola generale fondata sulla necessità di garantire la sicurezza stradale.

Laddove si presenti un rischio potenziale – incroci affollati, visibilità limitata, auto ferme in attesa – è il ciclista a doversi adeguare, senza pretendere di mantenere la precedenza che invece la legge riconosce solo al pedone a piedi.

Precedenza negata e rischio sanzioni

Uno degli aspetti meno noti riguarda la mancanza di diritto di precedenza per chi attraversa pedalando sulle strisce pedonali. Secondo l’interpretazione consolidata di giurisprudenza e dottrina, il ciclista in sella alla bici non viene considerato un pedone, bensì un veicolo. E poiché le strisce pedonali sono dedicate solo al transito pedonale, chi si immette pedalando lo fa a proprio rischio e pericolo, senza alcuna tutela legale in caso di incidente.

Significa che, anche nel malaugurato caso di urto o collisione con un’auto, la responsabilità non sarà automaticamente attribuita all’automobilista, anzi. Se il ciclista ha attraversato improvvisamente o senza rispettare la distanza di sicurezza, può essere ritenuto colpevole totale o concorrente del sinistro, soprattutto se l’automobilista ha rispettato i limiti e non ha potuto prevedere il comportamento irregolare. In aggiunta, la mancanza di precedenza può portare all’esclusione da eventuali risarcimenti assicurativi, proprio perché l’attraversamento non si configura come legittimo.

Dal punto di vista amministrativo, pur in assenza di una norma specifica che vieti tout court il passaggio sulle strisce pedalando, l’articolo 148 del Codice della Strada – che disciplina le manovre di sorpasso e precedenza – può essere utilizzato dalle forze dell’ordine per sanzionare comportamenti pericolosi o imprevedibili da parte dei ciclisti. In questi casi la multa varia tra 25 e 100 euro, a seconda della gravità e del contesto.

Segnaletica orizzontale e confusione percettiva

Un problema sottovalutato è la confusione generata da segnaletica sovrapposta. In molte città italiane, le piste ciclabili terminano a ridosso delle strisce pedonali senza un segnale che imponga la discesa dalla bici oppure l’attraversamento ciclabile non è tracciato con la dovuta chiarezza.

Questo porta molti ciclisti a considerare le zebre come parte naturale del proprio tracciato, senza interrogarsi sulla legittimità della manovra. Una segnaletica orizzontale ben progettata, con colorazioni distinte e segni grafici evidenti, aiuta a distinguere i percorsi riservati ai pedoni da quelli destinati ai velocipedi, evitando interpretazioni errate.

Ruolo dei vigili urbani e prassi applicative

Un altro aspetto che genera confusione è la diversità con cui le polizie municipali applicano le norme. In alcune città italiane, le forze dell’ordine tollerano il passaggio in bici sulle strisce purché avvenga lentamente e in assenza di pedoni.

In altre sono previste sanzioni più o meno sistematiche, anche per comportamenti ritenuti non pericolosi. Questa discrezionalità può portare a una percezione distorta delle regole e a comportamenti incoerenti da parte degli utenti, che si adeguano più alla prassi locale che alla legge scritta.

Responsabilità in caso di incidente su attraversamento pedonale

Quando un ciclista attraversa sulle strisce pedonali pedalando, e si verifica un incidente, il caso si complica sul piano giuridico. I tribunali italiani tendono ad analizzare non solo la dinamica, ma soprattutto la condotta del ciclista, valutando se abbia agito con prudenza o meno.

Se l’attraversamento è avvenuto in modo repentino, senza accertarsi che il veicolo si stesse arrestando, il comportamento può essere considerato imprudente o negligente, con conseguente responsabilità totale o parziale. Anche in termini penali, se il sinistro provoca lesioni, il ciclista rischia l’imputazione per colpa generica o per violazione delle norme di comportamento stradale.

Attraversamenti ciclabili, cosa sono e dove si trovano

L’unica situazione in cui un ciclista può legittimamente attraversare una carreggiata senza scendere dalla bicicletta è quando si trova di fronte a un attraversamento ciclabile ovvero una corsia trasversale alla carreggiata riservata ai velocipedi, riconoscibile grazie a segnaletica orizzontale composta da linee discontinue e un’apposita segnaletica verticale. In questi spazi, contigui alle strisce pedonali ma in ogni casi separati, i ciclisti possono pedalare mantenendo il diritto di precedenza rispetto ai veicoli che sopraggiungo. A condizione però che la visibilità sia buona e che non si metta a repentaglio la sicurezza altrui.

Gli attraversamenti ciclabili sono ancora poco diffusi in Italia e concentrati soprattutto in aree urbane che hanno adottato politiche di mobilità dolce e infrastrutture avanzate. In assenza della segnaletica, resta l’obbligo di scendere e condurre il veicolo a mano, soprattutto quando si attraversano strade a più corsie, incroci o punti a scarsa visibilità.

Va infine sottolineato a completamente dell’inquadramento della normativa in vigore che anche sugli attraversamenti ciclabili il diritto di precedenza non è assoluto. Il ciclista deve comunque assicurarsi che i veicoli si stiano fermando e che la manovra sia percepita in tempo, pena l’attribuzione di responsabilità in caso di mancato rispetto della prudenza dovuta.

To top