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Passaggio di proprietà di un’auto ereditata, come si fa

Nel momento in cui un familiare scompare, tra i beni che entrano nel patrimonio ereditario può finire anche un’auto. Non si tratta però di un bene come gli altri, perché l’auto è soggetta a registrazione pubblica e deve risultare intestata a chi ne ha la legittima disponibilità giuridica.

Di conseguenza l’erede che vuole mantenerla deve procedere al passaggio di proprietà per successione, una pratica che aggiorna i registri del Pubblico registro automobilistico e del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e certifica il trasferimento di proprietà mortis causa. È un atto che unisce la sfera patrimoniale a quella amministrativa e che va eseguito entro i termini di legge per evitare sanzioni o problemi assicurativi.

L’auto ereditata non può infatti essere utilizzata come se nulla fosse accaduto. La legge richiede che entro sessanta giorni venga formalizzato il nuovo intestatario attraverso la trascrizione dell’accettazione di eredità al PRA e l’aggiornamento del Documento unico di circolazione.

Passaggio di proprietà di un’auto ereditata, le norme

Il Codice Civile disciplina la successione ereditaria agli articoli 456 e seguenti e stabilisce che tutti i beni mobili e immobili del defunto passano agli eredi al momento dell’apertura della successione. Con l’articolo 94 il Codice della Strada impone che ogni trasferimento di proprietà di un veicolo venga registrato entro sessanta giorni dalla data dell’atto.

Il Regolamento di esecuzione precisa, quindi, che il trasferimento deve essere accompagnato dalla presentazione di un atto di accettazione e dai documenti di identità degli eredi. La gestione operativa è affidata al PRA, che consente di concludere la pratica attraverso lo Sportello telematico dell’automobilista presente presso gli uffici Aci o le agenzie di pratiche auto autorizzate. L’operazione si conclude con il rilascio del Documento unico aggiornato che sostituisce il vecchio certificato di proprietà e la carta di circolazione.

Il termine dei sessanta giorni dalla data di autenticazione della firma sull’atto non è casuale: coincide con la finestra temporale entro la quale l’erede deve completare la trascrizione della proprietà. Se si supera tale periodo, la trascrizione resta possibile, ma comporta l’applicazione di sanzioni e interessi di mora sull’Imposta provinciale di trascrizione.

L’importo della sanzione varia in base ai giorni di ritardo e viene calcolato come percentuale aggiuntiva sull’Ipt dovuta. In alcuni casi, se il ritardo è eccessivo, l’autorità può anche disporre il ritiro del documento di circolazione fino a regolarizzazione.

Le fasi della successione automobilistica

Il primo passo nella procedura del passaggio di proprietà di un’auto ereditata è l’accettazione. Si tratta di un atto formale con cui l’erede dichiara di voler subentrare nei diritti e negli obblighi relativi al veicolo. L’accettazione può essere espressa con dichiarazione scritta o tacita se l’erede utilizza il bene, ma ai fini della trascrizione al PRA serve un documento che lo attesti.

Una volta firmata e autenticata la dichiarazione, si procede alla trascrizione al PRA, la fase in cui l’erede viene ufficialmente registrato come proprietario. In parallelo, viene aggiornato il Documento unico che unifica la parte giuridica (proprietà) e quella tecnica (circolazione). Da quel momento, il nome del nuovo titolare compare nei registri nazionali e sul documento di circolazione, e il veicolo può essere regolarmente assicurato e utilizzato.

In caso di più eredi il veicolo può essere cointestato a tutti o intestato a uno solo, previo accordo scritto e firmato da tutti i coeredi. Se si decide di vendere subito il veicolo è possibile fare accettazione e vendita contestuale cioè firmare un unico atto in cui gli eredi accettano l’eredità e cedono il bene a un altro soggetto: una formula usata per evitare doppie spese e tempi più lunghi.

I documenti necessari

Per avviare il passaggio di proprietà servono diversi documenti, a iniziare dalla targa e dal Documento unico di circolazione e proprietà oppure, se il veicolo ne è privo, la carta di circolazione e il vecchio certificato di proprietà. È obbligatorio allegare una dichiarazione sostitutiva di atto notorio in cui si indicano gli eredi e le rispettive quote di successione. Se la successione è testamentaria, bisogna presentare anche una copia conforme del testamento e il certificato di morte del precedente proprietario.

Gli eredi devono inoltre fornire i documenti d’identità e il codice fiscale. Se uno di essi agisce per conto degli altri, serve una procura speciale o una delega scritta. L’Aci consente anche di autenticare la firma a uno sportello del PRA così da rendere immediata la registrazione. In assenza del Documento Unico è possibile allegare una denuncia di smarrimento o furto rilasciata dalle autorità competenti.

Quanto costa il passaggio di proprietà per successione

Il costo della pratica dipende da più voci. La principale è l’Imposta provinciale di trascrizione, stabilita dal decreto ministeriale 435 del 1998, il cui importo base può essere aumentato o ridotto dalle singole Province. Oltre all’Ipt, vanno aggiunti gli emolumenti Aci (27 euro), i diritti della Motorizzazione Civile (10,20 euro) e le imposte di bollo sull’atto e sulla formalità di trascrizione.

In diverse province italiane sono previste agevolazioni per le successioni: ad esempio la riduzione dell’Ipt fino al 90% o l’applicazione di un’aliquota fissa quando l’accettazione e l’intestazione vengono effettuate nello stesso giorno. In altre aree l’Ipt è dovuta solo sulla prima formalità se le due operazioni (accettazione e vendita all’erede) sono contestuali.

Quando gli eredi sono più di uno, il veicolo può essere cointestato a tutti, ma questa soluzione è scomoda perché richiede la firma di tutti per qualsiasi futura vendita. In alternativa gli eredi possono nominare uno solo di loro come intestatario unico, previa dichiarazione di consenso firmata e autenticata.

Se invece uno o più eredi non vogliono acquisire la proprietà possono rinunciare all’eredità del veicolo senza obblighi fiscali e responsabilità connesse alla circolazione. Infine chi non intende mantenere l’auto può procedere con la vendita immediata attraverso la formula dell’accettazione con contestuale vendita: un unico atto, firmato davanti a un funzionario del PRA che certifica l’accettazione e la cessione nello stesso momento. In questo caso il Documento unico viene emesso a nome dell’acquirente finale e l’auto può cambiare proprietario in un solo giorno.

L’importanza del Documento unico

Il Documento unico ha sostituito tutti gli altri documenti di proprietà e circolazione. È un certificato che racchiude in un solo formato digitale o cartaceo le informazioni giuridiche e tecniche del veicolo. Ogni passaggio di proprietà, anche per successione, deve concludersi con la stampa del nuovo Documento. Se non viene emesso insieme alla trascrizione, l’erede deve tornare presso il PRA o lo Sportello telematico dell’automobilista che ha gestito la pratica per ritirarlo.

Gli Sportelli telematici dell’automobilista offrono inoltre la possibilità di scaricare online la ricevuta digitale della formalità, utile per dimostrare la proprietà in attesa del Documento unico cartaceo. Le agenzie possono anche gestire la denuncia di smarrimento, la procura tra eredi e il calcolo automatico dell’Imposta provinciale di trascrizione.

Ritardi, documenti incompleti e testamenti non idonei

Le pratiche di successione automobilistica possono sembrare semplici, ma gli errori sono frequenti. Il più comune è la presentazione tardiva dell’atto, che comporta il pagamento di sanzioni sull’Ipt. Seguono i casi di documenti mancanti, come la denuncia di smarrimento del Documento unico, o di testamenti olografi non validati con copia conforme. Anche la mancata autenticazione della firma sull’atto di accettazione è un ostacolo che blocca la pratica.

Un altro errore ricorrente è utilizzare il veicolo prima della trascrizione: fino a quel momento, il proprietario ufficiale resta il defunto, e ciò può generare problemi assicurativi in caso di sinistro. Le compagnie potrebbero rifiutare la copertura per assenza di titolarità effettiva.

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