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Auto troppo veloci, la Cina fissa un limite sulle prestazioni

Fermi tutti, anzi più lenti tutti. Mentre in Italia si discute di continuo su limiti, autovelox, Zone 30 e repressione dell’eccesso di velocità, in Cina tagliano la prestazione alla radice. Al posto dell’ennesima campagna educativa, Pechino punta a impedire che i nuovi modelli scendano sotto i cinque secondi nello 0-100 perché troppo veloci, e potenzialmente pericolose se governate da conducenti poco esperti.

La proposta della Cina

La proposta è contenuta in una bozza del ministero della Pubblica Sicurezza, e stando a Carnewschina le autorità politiche hanno un percorso ben definito. Invece di lanciarsi in sfoghi fiume un po’ fini a sé stessi, la Repubblica del Dragone starebbe per imporre dei rigidi divieti alle Case produttrici. Almeno nelle fase iniziali, sarà ancora possibile proporre modalità più aggressive – Sport o simili – a una condizione: l’attivazione manuale a ogni accensione. Le partenze brutali al semaforo, le “performance mode” impostate di default verrebbero eliminate in un colpo solo, e tanto, agli occhi dei legislatori cinesi, dovrebbe bastare a ridurre l’esposizione collettiva al pericolo. Se l’iniziativa andasse in porto, sarebbe interessante scoprire come reagirebbe l’Europa, le cui campagne di sicurezza stradale non hanno fin qui sortito gli effetti sperati. Tutto ciò che avviene in un mercato da 30 milioni di auto l’anno diventa un esperimento impossibile da ignorare.

Detto che il primo obiettivo è ridurre il numero di incidenti, la riforma al vaglio avrebbe uno scopo relativo all’immagine. Nella prospettiva del Governo locale i sinistri costituiscono una minaccia all’immagine internazionale del Paese, con il proliferare di crash online e dei sinistri attribuiti a errori banali. Non si farebbero discriminazioni per quanto riguarda la motorizzazione: il pacchetto riguarda sia le vetture a benzina sia le ibride e le plug-in elettriche.

Le elettriche e le PHEV dovranno introdurre un sistema in grado di limitare le accelerazioni involontarie. In caso di sterzate improvvise o variazioni di velocità sospette, il software riduce la coppia e avvisa il guidatore con segnali visivi. Addirittura, in situazioni ad alto rischio, ad esempio se la velocità cambia di 25 km/h in 150 millisecondi o se l’airbag in funzione, l’auto può anche interrompere la potenza in proprio.

Il problema delle maniglie retrattili

Tra i temi trattati, la bozza suggerisce una soluzione al problema delle maniglie retrattili, esploso dopo una lunga serie di incidenti dove i passeggeri sono rimasti intrappolati. A tal riguardo, il testo prevede almeno due porte facilmente apribili dall’interno e dall’esterno, anche con impianto elettrico fuori uso. Il proposito è di introdurre maniglie fisiche, vetri temperati progettati per cedere con facilità, e finestrini liberi da pellicole specchiate, così da offrire ai soccorritori una vista immediata su cosa succede dentro.

Sugli autobus elettrici e PHEV arriva la norma più natura: la batteria non deve esplodere nei cinque minuti a seguito dell’allarme, lasciando tutto il tempo necessario per evacuare il mezzo. Infine, la Cina pensa a un riconoscimento biometrico capace di stabilire se la persona al volante sia preparata ad usare gli ADAS. La tecnologia controllerà sguardo e uso delle mani, bloccando giochi, video e ogni possibile distrazione già a 10 km/h.

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