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Auto elettriche, l’Ue vuole introdurre nuove regole: le proposte

Il vento sta cambiando. Alcune auto sono elettriche, altre frenano da sole, altre ancora ti tengono in corsia come un copilota silenzioso. Ma le regole che ci girano intorno? Quelle sono rimaste ferme al vecchio mondo. Ora Bruxelles ha deciso di muoversi. È arrivata una proposta che punta dritto al cuore del problema: aggiornare le revisioni tecniche. Non una mano di vernice, ma un restyling completo. Dentro, nuove verifiche per le elettriche, controlli seri sugli ADAS, carte digitali, chilometri tracciati in modo ufficiale. E una stretta sulle vetture con oltre 10 anni.

Le elettriche entrano nel mirino

Le batterie, lo sappiamo, hanno una durata limitata. Non è più il tempo di trattare le vetture a corrente come se avessero un motore normale. La Commissione vuole introdurre procedure specifiche: si guarda lo stato dell’accumulatore, si verifica se l’intero sistema funziona bene. Insomma, meno sorprese per il conducente, maggiore sicurezza per chi incrocia quel mezzo in strada.

Ogni nuova macchina ha un arsenale di ADAS che 10 anni fa si vedeva solo sulle premium. Ma nessuno controlla se quei sistemi funzionano ancora. Ora cambierà: durante la revisione, freni automatici, assistenti di corsia e altri aiutanti digitali verranno testati. Non a parole, ma con strumenti veri. E insieme a loro, si controllerà anche il software. Quello deputato a governare sicurezza, consumi e inquinamento. Se qualcosa è stato alterato, salta fuori.

E ancora, per le “veterane della strada” i controlli saranno più ravvicinati. Una macchina che ha passato il decimo compleanno dovrà presentarsi a revisione ogni 12 mesi. Il motivo è semplice: aumentano gli anni, aumenta il rischio. L’idea non è fare terra bruciata attorno a un veicolo vecchio, semmai garantire che sia ancora “in forma”. E se lo è, via libera.

I chilometri non si “aggiustano” più

Quando compri un’auto usata, ti coglie un dubbio: quanti km ha davvero? La proposta di Bruxelles risolve la questione alla radice. Ogni volta che il veicolo passa in officina, i chilometri vengono registrati in automatico in una banca dati nazionale. I dati viaggiano anche tra Paesi. Così, se qualcuno cerca di vendere una quattro ruote “miracolosamente giovane”, basta un click per scoprire la verità.

Altro punto chiave: basta fogli stampati e duplicati sparsi. Carta di circolazione e certificato di revisione diventano digitali. Ogni proprietario potrà accedere ai documenti da una piattaforma comune europea. Tutto sincronizzato. Se fai la revisione mentre sei all’estero, il certificato vale anche a casa tua. Comodo e pulito. Soprattutto per chi viaggia spesso o vive tra due Paesi.

Le regole attuali risalgono al 2014. Allora le elettriche si contavano sulle dita, e gli ADAS erano prototipi. Oggi lo scenario è radicalmente cambiato, tranne le revisioni. E i numeri dicono che la riforma può salvare oltre 7.000 vite e prevenire 65.000 feriti gravi entro il 2050. La proposta è sul tavolo del Parlamento europeo e del Consiglio; serve ancora tempo per vederla attiva, ma la direzione è chiara: controlli più reali, meno scappatoie, più trasparenza. Chi tiene alla propria auto, alla propria sicurezza e a quella degli altri, è il primo a guadagnarci.

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