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Bagagli, sci, regali: come caricare l’auto durante le feste

Quando un’auto viene riempita con bagagli, sci e regali si stanno modificando peso, baricentro e dinamica del veicolo. A parità di velocità, una vettura più pesante allunga gli spazi di frenata, tende a coricarsi in curva e reagisce peggio alle manovre improvvise, soprattutto su asfalto freddo o bagnato. Se il carico è disposto male siamo davanti a una condizione pericolosa perché l’auto perde margine.

In questo contesto entra in gioco il primo riferimento normativo: il carico deve essere sistemato in modo da evitare caduta o dispersione, da non ridurre la visibilità, da non impedire la libertà di movimento del conducente e da non compromettere la stabilità del veicolo. Lo stabilisce l’articolo 164 del Codice della strada, la base giuridica del tema relativo al carico dell’auto.

Peso basso, fermo, vicino al centro

Se esiste un principio da rispettare prima della partenza è quello secondo cui ciò che è pesante deve essere collocato in basso e il più vicino possibile all’asse dell’auto. Trolley rigidi, casse di bevande, scatole di alimenti o valigie compatte trovano la loro posizione ideale nel bagagliaio, appoggiati contro lo schienale dei sedili posteriori, perché è l’area in cui il veicolo gestisce meglio la massa e in cui il carico ha meno influenza sul baricentro. Quando invece i pesi vengono collocati in alto o lasciati liberi di muoversi, una frenata improvvisa può trasformarsi in un evento fisicamente violento perché tutto ciò che non è vincolato tende a proseguire per inerzia.

È in questo passaggio che la teoria si traduce in pratica: una rete fermacarico, delle cinghie o anche una disposizione che incastri gli oggetti tra loro permettono di trasformare un insieme instabile in un blocco più sicuro. È il modo più semplice per evitare che un borsone scivoli, che una scatola si ribalti o che un oggetto colpisca lo schienale con forza.

All’interno dell’abitacolo la tolleranza deve essere ancora più bassa, perché il Codice impone che nulla limiti la libertà di movimento del conducente e la sua visibilità. Questo principio è richiamato sia dall’articolo 164 sul carico sia dalle regole sul trasporto di persone e oggetti previste dall’articolo 169.

Regali nell’abitacolo

Il carico natalizio più insidioso è di solito quello dei regali. Possono essere leggeri, voluminosi e irregolari, e vengono sistemati dove capita: sui sedili, sul pavimento, dietro il passeggero o tra le gambe. Il problema è che un pacco apparentemente innocuo, anche a velocità cittadina, in una frenata improvvisa può muoversi con forza sufficiente a colpire chi occupa i sedili anteriori o a infilarsi in zone critiche dell’abitacolo.

Ecco allora che se un oggetto può scivolare, rotolare o ribaltarsi, non dovrebbe trovarsi nell’abitacolo se non è bloccato. Il Codice della Strada non prescrive il metodo, ma impone il risultato: nessuna riduzione della visibilità, nessun impedimento ai movimenti e nessun intralcio alla guida.

Box da tetto e barre

Il box da tetto è una soluzione quando l’auto è carica di passeggeri, ma il tetto non è un magazzino senza limiti. Il parametro da considerare è la massa massima ammessa sul tetto indicata dal costruttore del veicolo nel manuale di uso e manutenzione, un valore che comprende anche il peso delle barre e del box stesso.

Il tutto senza dimenticare l’effetto sulla guida. Un carico sul tetto alza il baricentro, aumenta la sensibilità al vento laterale e riduce la stabilità nelle manovre improvvise. Le prove su strada mostrano come il comportamento del veicolo peggiori quando il peso in alto è eccessivo perché vengono amplificati rollio e instabilità in curva o nei cambi di corsia.

La scelta più razionale è l’uso del box per oggetti voluminosi ma leggeri, come abbigliamento o accessori, lasciando i carichi pesanti all’interno del veicolo, dove telaio e sospensioni li gestiscono in modo più efficace.

Sci e carichi lunghi

Con il trasporto di sci, alberi o pacchi lunghi entra in gioco la parte più delicata dell’articolo 164, quella relativa alla sporgenza del carico. La norma consente la sporgenza posteriore entro limiti definiti e, quando il carico supera la sagoma del veicolo impone cautele e la segnalazione mediante pannelli retroriflettenti all’estremità della sporgenza.

In questo ambito la differenza tra un comportamento corretto e uno approssimativo è data dal pannello utilizzato: sono ammessi solo pannelli conformi e omologati, gli unici in grado di rendere il carico visibile agli altri utenti della strada anche in condizioni di scarsa luce o di maltempo invernale.

Va inoltre considerato che in alcuni Paesi le regole sulla segnalazione dei carichi sporgenti differiscono da quelle italiane e i pannelli utilizzati in Italia non sempre sono riconosciuti come validi.

Portabici posteriore targa e luci

Durante il periodo delle feste non è raro montare un portapacchi posteriore o un portabici per aumentare la capacità di carico. In questi casi il rischio è duplice: da un lato la sporgenza del carico e la necessità della segnalazione, dall’altro la possibile copertura di targa e luci vietata dal Codice della Strada perché compromette l’identificabilità del veicolo e la sua visibilità.

La norma stabilisce in che il carico non deve mascherare i dispositivi di illuminazione né la targa. Nella pratica prima della partenza è sufficiente un controllo per verificare che frecce, stop e targa siano visibili e che il carico sia ben fissato.

Assetto, fari, pneumatici e comportamento su strada

Un’auto caricata correttamente si giudica non solo dalla chiusura del portellone, ma anche dall’assetto. Se il posteriore risulta troppo abbassato, i fari tendono a puntare verso l’alto, con il rischio di abbagliare, mentre le gomme posteriori lavorano in condizioni meno favorevoli e diminuisce la stabilità. Nei veicoli che lo consentono, la regolazione dell’assetto fari o i sistemi automatici vanno essere adeguati al carico perché l’illuminazione è parte integrante della sicurezza.

Anche la pressione degli pneumatici merita attenzione in presenza di carichi elevati in quanto molti costruttori prevedono valori specifici per la marcia a pieno carico. Una pressione non adeguata compromette precisione di guida e spazi di arresto e aumenta l’usura.

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