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Cosa si rischia se la targa dell’auto è illeggibile o sporca

Ogni auto circolante sul territorio italiano deve essere dotata di targa leggibile, integra e conforme agli standard previsti dal Codice della Strada. Il solo fatto che sia sporca, coperta da fango o danneggiata determina conseguenze più serie di quanto si possa pensare.

Le sanzioni previste per sporco, fango e usura

Quando la targa è illeggibile per incuria, usura o sporcizia, si configura un’infrazione prevista e sanzionata dall’articolo 102, comma 7 del Codice della Strada. In questo caso, anche una semplice dimenticanza – come non pulire la targa dopo un viaggio su strada sterrata o sotto la pioggia – può costare una sanzione amministrativa che va da 42 a 173 euro.

La legge non ammette interpretazioni: la leggibilità deve essere garantita in ogni momento e non conta se l’illecito è stato commesso involontariamente. In effetti gli agenti accertatori non hanno alcun obbligo di valutare l’intenzionalità, ma si limitano a verificare l’oggettiva condizione della targa nel momento del controllo.

Il ruolo delle forze dell’ordine

Polizia stradale, carabinieri e polizie municipali sono chiamati a effettuare controlli anche sullo stato delle targhe. In alcune regioni, questi accertamenti vengono intensificati durante campagne periodiche dedicate alla sicurezza veicolare. Gli agenti hanno facoltà di verificare la leggibilità anche attraverso sistemi automatici, come lettori OCR montati sui veicoli di pattuglia.

In caso di irregolarità, possono procedere immediatamente alla contestazione della violazione, senza necessità di fermare il mezzo se il rilevamento avviene a distanza.

Targa danneggiata, quando serve reimmatricolare

La situazione diventa più delicata nel caso in cui la targa risulti deteriorata in modo permanente, ad esempio per via di abrasioni, corrosione, scolorimento della pellicola rifrangente o lesioni strutturali. In questi casi non solo si applica la multa amministrativa, ma l’auto può essere sottoposta a fermo amministrativo fino al completo ripristino della legalità.

Il proprietario del mezzo dovrà quindi avviare una pratica di reimmatricolazione, che comporta non soltanto tempi burocratici lunghi e costi vivi per l’emissione di una nuova targa, che possono aggirarsi attorno ai 140 euro, comprensivi di imposta di bollo, diritti di motorizzazione e rilascio dei nuovi supporti fisici.

Si ricorda che durante la revisione obbligatoria del veicolo, i centri autorizzati sono tenuti a verificare anche lo stato della targa. Sebbene questa parte del controllo sia spesso sottovalutata dagli utenti, una targa gravemente danneggiata può comportare l’esito negativo della revisione.

Quando l’occultamento diventa un reato

In casi ancora più gravi, la legge prevede conseguenze penali. Quando si verifica l’occultamento volontario della targa, ad esempio mediante coperture magnetiche, adesivi, piegature intenzionali o dispositivi di oscuramento, si può incorrere in un reato ai sensi dell’articolo 490 del Codice Penale, che disciplina la falsità materiale in atto pubblico.

La punizione può tradursi in ammenda o reclusione fino a due anni, soprattutto se il comportamento è stato finalizzato a eludere sistemi di controllo come autovelox, varchi elettronici o telecamere ZTL. L’intento fraudolento, anche se difficile da dimostrare, può essere desunto dalle circostanze. Un automobilista con targa coperta in prossimità di una postazione automatica può finire sotto indagine anche penale.

Il legame tra targa illeggibile e assicurazione auto

Se un veicolo con targa sporca o illeggibile è coinvolto in un sinistro stradale, la compagnia potrebbe contestare l’identificazione corretta del mezzo e, in casi estremi, limitare il rimborso o rifiutare l’indennizzo. Anche se accade solo in presenza di dolo evidente o inadempienze rilevanti, resta il fatto che una targa non conforme può generare problemi anche nei confronti della propria assicurazione.

Contraffazione e alterazioni, il livello massimo di gravità

Un’altra circostanza sanzionabile riguarda i casi in cui la targa risulta alterata. Se i numeri o le lettere sono modificati, contraffatti o appaiono falsificati, si entra nel campo delle violazioni gravissime.

In questi casi non si parla più di semplice disattenzione: si configura il reato di falsificazione di documenti pubblici, punito con sanzioni che possono superare gli 8.000 euro, oltre all’immediata confisca del veicolo e alla revoca della carta di circolazione.

Responsabilità del proprietario e obbligo di vigilanza

La normativa in vigore pone la responsabilità sul proprietario del mezzo, indipendentemente da chi si trovi alla guida nel momento dell’accertamento dell’infrazione. In pratica l’obbligo di mantenere la targa in condizioni ottimali ricade sempre sul titolare della carta di circolazione. Questa responsabilità comprende l’obbligo di pulizia regolare e il dovere di intervenire tempestivamente in caso di danneggiamenti, scolorimenti o rotture. L’eventuale omissione può essere letta dalle autorità come una forma di negligenza aggravata, specie se reiterata.

Smarrimento o distruzione, obblighi da rispettare

Anche la mancanza della targa, per furto, smarrimento o rottura, è regolata dalla normativa. Chiunque si trovi in una situazione del genere ha l’obbligo di presentare denuncia alle autorità competenti entro 48 ore e avviare la procedura per ottenere un nuovo numero di immatricolazione. Circolare senza targa, anche se in buona fede, espone il conducente a una sanzione che varia da 87 a 344 euro, con il rischio di ritiro della carta di circolazione in caso di recidiva o mancata regolarizzazione entro i tempi previsti.

Targhe temporanee e pannelli sostitutivi, quando sono ammessi

In ogni caso è ammesso nel frattempo circolare in modo provvisorio con un cartello bianco riportante la sigla alfanumerica originaria, purché realizzato nel rispetto delle dimensioni e delle specifiche tecniche indicate dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Anche in questo caso non basta un foglio qualunque: il materiale e le proporzioni devono garantire la riconoscibilità da parte delle autorità e delle videocamere di controllo.

Il nodo tecnologico, perché la targa deve essere leggibile

La questione della targa sporca o illeggibile tocca anche un altro aspetto: l’efficienza dei sistemi di rilevazione automatica. I varchi elettronici installati nelle città italiane, i dispositivi dei tutor autostradali e gli autovelox richiedono la perfetta leggibilità del numero di targa per identificare violazioni o incidenti. Se questa condizione viene meno, si crea un cortocircuito nella catena di responsabilità: l’auto risulta anonima, la multa non può essere recapitata e in caso di sinistro con fuga la vittima resta priva di tutele. Per questo motivo, le forze dell’ordine sono sempre più attente al rispetto di questo obbligo.

Infine è utile riflettere sul valore simbolico della targa. Si tratta del codice identitario del veicolo, una sorta di carta d’identità su strada. Trattarla con negligenza equivale a violare un principio di legalità e tracciabilità, che è alla base della convivenza automobilistica moderna.

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