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Francia, il governo vuole lo stop di queste auto dopo un incidente mortale

Tanto drastico quanto inevitabile. Martedì 17 giugno 2025, Citroën ha annunciato il fermo immediato (il cosiddetto Stop Drive) di tutti i modelli C3 e DS3 dotati di airbag Takata ancora circolanti in Europa. Nessuna distinzione per anno di produzione. Il provvedimento segue i fatti dell’11 giugno, a Reims: una donna di 37 anni era alla guida della sua Citroën C3 del 2014 quando, per cause in parte ancora da chiarire, è stata tamponata da un camion. L’urto l’ha spinta contro un muretto. Eppure, a dispetto del colpo violento, non è stato quello a costarle la vita.

Scatta lo Stop Drive

Il problema, come riporta l’Ansa, è arrivato subito dopo. L’airbag si è attivato — come dovrebbe in questi casi — ma qualcosa è andato storto. Il dispositivo ha ceduto, esplodendo con forza e lanciando frammenti metallici contro il volto della conducente. L’autopsia ha confermato: è stato proprio il malfunzionamento dell’airbag a provocare la morte. In seguito all’accaduto, Citroën ha deciso di agire senza più aspettare. “Visti i fatti, abbiamo scelto di mettere subito i veicoli in modalità stop drive, così da velocizzare la gestione del problema e avviare le riparazioni”, ha dichiarato Xavier Chardon, numero uno del marchio, all’Afp.

“Data la situazione attuale, abbiamo deciso di mettere i veicoli in modalità stop drive per accelerarne la gestione e la riparazione”, ha dichiarato Xavier Chardon, CEO di Citroën, all’Afp. In pratica, i veicoli verranno fermati in modo forzato e richiamati in officina il prima possibile. La portata è ampia: 441.000 veicoli coinvolti in Europa, tra Belgio, Germania e altri Paesi, secondo quanto precisato da L’Automobile Magazine, con 82.000 solo in Francia. Una parte di questi era già stata richiamata e riparata nel corso delle precedenti campagne. Ora, però, parte lo step successivo: chi ha una C3 o DS3 con airbag Takata non potrà più guidarla fino all’intervento ufficiale.

Il ruolo della Francia nel richiamo

Finora, il richiamo riguardava esclusivamente i modelli realizzati tra il 2008 e il 2013, e con maggiore incidenza in alcune aree climatiche specifiche. L’iniziativa aveva preso piede a primavera 2024 nelle regioni principali d’Europa, per poi estendersi gradualmente anche al nord della Francia. Ma fino alla settimana scorsa, mancava il tassativo divieto di circolazione. L’incidente mortale di Reims ha però spinto il governo francese a intervenire direttamente. Il ministero dei Trasporti ha convocato Citroën, chiedendo con fermezza l’estensione del fermo a tutta la produzione coinvolta, compresi i modelli più recenti. “L’attitudine dell’azienda non è stata all’altezza della gravità del rischio”, ha commentato il ministro, secondo L’Automobile. Pare che la vittima avesse effettivamente ricevuto un avviso di richiamo, tuttavia a un indirizzo non più aggiornato.

Quello degli airbag Takata è uno dei maggiori richiami nella storia dell’automobile. Il problema risiede in un gas instabile che, con il tempo e l’esposizione a caldo e umidità, degrada e può far esplodere violentemente l’airbag in caso di attivazione, trasformandolo in un’arma. Secondo l’Ansa, in Francia le vittime sono già 18, i casi sono stati, però, registrati pure in altri Paesi. Dal 2014 a oggi, milioni di unità sono state interessate, a vario titolo, dal caso: Toyota, Honda, Volkswagen, BMW, Nissan, Ford, Tesla, Stellantis, Ferrari. Le campagne sono ancora in corso, e la sorveglianza delle autorità si è fatta più stretta. Per ora, il richiamo totale riguarda solo Citroën. Ma non è escluso, come evidenzia ancora L’Automobile, che ulteriori marchi vengano messi sotto osservazione, specialmente in Francia.

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