Oggi analizziamo i prezzi aggiornati dei principali carburanti in autostrada in Italia, fornendo una panoramica dettagliata dei costi medi di benzina, gasolio, GPL e metano rilevati il 11 settembre 2025. L’articolo offre una sintesi dei prezzi attuali e spiega come si compone il costo finale alla pompa, considerando sia le componenti fiscali che quelle industriali che incidono sulla spesa degli automobilisti.
Il prezzo dei carburanti in autostrada
Ultimo aggiornamento prezzi: 11 settembre 2025
TIPOLOGIA | EROGAZIONE | PREZZO MEDIO (€)
Benzina | SELF | 1.813
Gasolio | SELF | 1.753
GPL | SERVITO | 0.833
Metano | SERVITO | 1.501
Come si compone il costo dei carburanti
Il prezzo della benzina che ogni automobilista paga in autostrada è il risultato di una somma di fattori distinti. La componente fiscale rappresenta la parte più significativa, incidendo per circa il 58% sul prezzo finale. Questa quota comprende accise e IVA, che vengono applicate dallo Stato e rappresentano una voce fissa e difficilmente comprimibile. La restante parte, pari al 42%, è la cosiddetta componente industriale. Quest’ultima si suddivide a sua volta tra il costo della materia prima (circa il 30% del prezzo totale), che dipende dalle quotazioni internazionali del petrolio e dalle fluttuazioni del cambio euro/dollaro, e il margine lordo (12%), ovvero la quota su cui gli operatori possono intervenire per modificare il prezzo alla pompa. Il margine lordo copre i costi di distribuzione, trasporto, gestione degli impianti e il guadagno dei gestori. In sintesi, mentre la parte fiscale è determinata dalle politiche statali, la componente industriale può variare in base alle dinamiche di mercato e alle strategie commerciali delle compagnie petrolifere. Questo equilibrio tra tasse e costi industriali spiega le variazioni di prezzo che si registrano quotidianamente e la differenza tra i vari punti vendita.
Per quanto riguarda il gasolio, la composizione del prezzo presenta alcune differenze rispetto alla benzina. La componente fiscale incide per il 45% sul prezzo finale, mentre la parte industriale arriva al 55%. All’interno della quota industriale, il costo della materia prima rappresenta il 45% del prezzo totale, influenzato anch’esso dalle quotazioni internazionali e dal cambio euro/dollaro. Il margine lordo, invece, si attesta intorno al 10%, ed è la parte su cui gli operatori possono agire per modificare il prezzo alla pompa, coprendo costi di distribuzione, logistica e gestione. Rispetto alla benzina, il gasolio beneficia di una pressione fiscale leggermente inferiore, ma risente maggiormente delle oscillazioni delle quotazioni internazionali. Questo rende il prezzo del gasolio più sensibile alle dinamiche del mercato globale, mentre la componente fiscale, pur importante, ha un impatto relativamente minore rispetto alla benzina. Comprendere questa struttura aiuta gli automobilisti a interpretare le variazioni di prezzo e a valutare le opportunità di risparmio durante i rifornimenti in autostrada.
Fonte: Osservatorio prezzi Mimit