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Meno incidenti in monopattino, Salvini soddisfatto del nuovo Codice

Calano finalmente gli incidenti. A cinque mesi dall’entrata in vigore delle modifiche alla normativa sui monopattini elettrici, Matteo Salvini – che oltre a esercitare le funzioni di vicepremier è anche ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti – ha aggiornato il Viminale e l’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) sugli effetti iniziali della stretta.

Meno incidenti

Com’è andata? Strade un filo più sotto controllo. Ma la cosa importante è un’altra: che forse, finalmente, si sta imboccando la direzione giusta. Perché no, i monopattini hanno smesso di essere scambiati per dei giocattoli. Sono mezzi veri. E in quanto tali, se li lasci liberi senza regole, fanno danni. Ora se ne hai uno, ti limiti a usarlo in città. Stop alle gite fuori porta: puoi usarlo solo dove la soglia massima è 50 km/h. Stop tratti veloci, stop viaggi fuori dai centri abitati. Vuoi muoverti? Lo fai alle condizioni stabilite dal nuovo quadro normativo. O la paghi cara. Il casco è obbligatorio per tutti, senza eccezioni. Poco importa se hai 14 anni o 40: o lo metti o rischi la multa.

Altro giro, altra regola: circolare contromano è vietato in modo assoluto. E per i gestori dei servizi di sharing sono arrivate nuove responsabilità: devono dotare i monopattini di sistemi che li bloccano fuori dalle aree consentite. Se provi a partire dove non si può, il mezzo semplicemente non si accende.

Secondo i dati forniti dal MIT e raccolti da Polizia Stradale e Carabinieri (che però coprono solo il 34% degli incidenti, il resto spetta alle Polizie Locali), gli effetti si vedono:

  • Incidenti in calo del 5,5%
  • Vittime giù del 20,4%
  • Feriti in calo dell’8,8%

Numeri per ora parziali. Perché, come detto, la maggior parte dei controlli spetta alle forze di Polizia Locale, e qui si attendono ancora i dati. Proprio per questo Salvini ha chiesto supporto sia al Ministero dell’Interno sia all’Anci, per avere un quadro più completo delle infrazioni e delle verifiche eseguite.

Una normativa provvisoria

Le norme sui monopattini, per ora, restano fuori dal Codice della Strada. Non sono ancora dentro il corpo vero e proprio della legge, quanto piuttosto in una specie di limbo. L’idea, però, è di sistemare la materia a titolo definitivo nel prossimo futuro: inserire una disciplina completa, fare chiarezza una volta per tutte. Infatti, oggi si naviga ancora tra rattoppi e aggiustamenti.

Di conseguenza, a fine febbraio, è stato messo in piedi un tavolo tecnico. L’idea è provare a rimettere insieme i pezzi, poiché al momento le regole sulla micromobilità sembrano uscite da un puzzle lasciato a metà. Si punta a una revisione vera, fatta con criterio, che tenga conto delle varie parti interessate. Perché finché restano solo pezze, i problemi si spostano, ma non spariscono.

Il punto adesso è capire se questa stretta diventerà davvero una svolta o resterà solo un rattoppo ben riuscito. I primi numeri fanno sperare, sebbene continui a mancare il quadro integrale. Almeno si è smesso di far finta di niente. E in strada si comincia a notare la differenza. Non è risolta la situazione, ma qualcosa – finalmente – si muove.

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