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Minicar truccate, ma passano comunque la revisione: la denuncia

Minicar truccate, revisioni superate, bollini regolari. Con immagini e audio, un nuovo servizio di Striscia la Notizia fa luce sulla realtà, più ramificata di quanto verrebbe da credere. Il veicolo entra, il proprietario spiega apertamente che è stato modificato e il centro autorizzato non si ferma. Anzi, va avanti. Alla fine, la macchina è di nuovo in strada con il tagliando in regola.

I mezzi in questione — i quadricicli leggeri che si guidano dai 14 anni con il patentino — dovrebbero avere limiti precisi: peso contenuto, velocità massima a 45 km/h, struttura leggera. Eppure, molti vengono manomessi per ottenere prestazioni maggiori. È facile spingerli a 80, 90 km/h: si toglie il limitatore, si cambia la centralina, si alleggerisce la trasmissione. Il lavoro lo fanno officine senza scrupoli o meccanici ben consapevoli del fatto loro. Risultato: mezzi che vanno il doppio, ma che restano classificati come se fossero originali.

La revisione non ferma nessuno

Il punto critico arriva proprio lì: alla revisione. Per legge, un veicolo alterato andrebbe bloccato, segnalato e sospeso dalla circolazione. Invece, molti centri fanno finta di niente, manco fosse tutto nella norma. In certi casi, i controlli non li eseguono nemmeno a fondo. I rulli restano fermi, i test vengono simulati, la prova su strada salta. Danno l’ok, incassano e via. Succede in Campania, ma non solo. Il comportamento si ripete pure altrove, con meccanismi simili: nessuna domanda scomoda, nessun rilievo vero. Solo carte da compilare e un timbro da apporre. Chi porta il mezzo sa già a chi rivolgersi. E chi lo riceve sa già come comportarsi.

Mezzi truccati in mano a ragazzini

Il maggiore paradosso è che questi veicoli vengono guidati da minorenni. Ragazzi di 14 o 15 anni, spesso convinti che una minicar potenziata sia più sicura di uno scooter. Ma quando il mezzo pesa poco, non ha un assetto adatto, monta freni piccoli e gomme strette, portarlo a 90 km/h vuol dire trasformarlo in una trappola. In termini di sicurezza, una minicar truccata è passi indietro rispetto a un’auto vera e propria. Ha tempi di frenata più lunghi, più vibrazioni in curva, meno tenuta sull’asfalto. Eppure, continua a circolare come se fosse tutto a posto.

Genitori, centri, controllori: tutti coinvolti

Famiglie, officine, centri di rilascio bollini, autorità: il problema non riguarda solo gli addetti alla revisione. La tolleranza parte dal basso e arriva in alto. Nessuno si espone e mette freni. Così il sistema funziona. E va avanti indisturbato. La denuncia pubblica ha riacceso l’attenzione sul tema, ma serve altro. Per un cambio di passo occorre un registro digitale delle revisioni più rigido, con incroci automatici tra centraline e parametri dichiarati. È indispensabile che chi rilascia un tagliando falsato risponda direttamente delle proprie azioni.

Anche se esistono, le multe vengono applicate di rado. I controlli si fanno, ma pochi. I conducenti delle minicar sanno bene dove possonoo andare, cosa possono chiedere e a chi. Finché sarà così, l’iter di revisione rischia di rimanere solo una formalità. E ogni chilometro percorso da un mezzo fuori legge metterà a repentaglio l’incolumità generale, sia dei guidatori sia degli altri utenti della strada.

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