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Qual è la velocità massima consentita ai monopattini elettrici

Leggeri, pratici e a impatto ambientale ridotto, i monopattini elettrici hanno conquistato le strade delle città italiane portando con sé una serie di interrogativi sulla loro regolamentazione. L’utilizzo ha infatti imposto al legislatore la necessità di definire norme chiare e uniformi sia per garantire la sicurezza degli utenti sia per tutelare pedoni e automobilisti che condividono lo spazio urbano. Al centro della normativa vigente c’è anche il tema della velocità massima consentita.

Velocità massima consentita, cosa dice la legge

Secondo quanto stabilito dal Codice della Strada, la velocità massima che un monopattino elettrico può raggiungere durante la circolazione è pari a 20 km/h. Questo limite è il valore massimo tollerato su strade urbane e sulle carreggiate dove la circolazione è consentita.

Nelle zone pedonali, dove la presenza di persone a piedi è prevalente e continua, la legge impone una riduzione della velocità: in questi contesti, i monopattini elettrici non possono superare i 6 km/h, una soglia che permette di equiparare la loro andatura a quella del passo umano.

Questo limite non è solo teorico o indicativo: ogni monopattino elettrico in commercio in Italia deve essere dotato di un dispositivo che limiti elettronicamente la velocità. Se questa limitazione è assente o manomessa, l’utilizzo del mezzo non è conforme alla normativa e comporta conseguenze legali.

Dopodiché l’obbligo di rispettare i limiti di velocità si estende anche ai modelli a noleggio, soggetti a controlli e in grado di garantire in automatico il rispetto delle soglie stabilite.

Dove è consentito circolare con il monopattino elettrico

Oltre alla questione della velocità è altrettanto utile comprendere dove è consentita la circolazione dei monopattini elettrici. La normativa in vigore stabilisce che questi mezzi possono transitare solo su strade urbane con limite di velocità non superiore a 50 km/h. È consentito l’utilizzo anche su piste ciclabili, ma solo in alcuni contesti regolamentati e per un periodo limitato: oggi l’accesso a queste corsie è stato ristretto con modifiche normative che puntano a privilegiare la sicurezza dei ciclisti.

Al contrario, è vietato l’uso su marciapiedi, strade extraurbane e carreggiate a scorrimento veloce, pena l’applicazione di sanzioni amministrative e, nei casi più gravi, la confisca del veicolo.

Velocità percepita e reale, quando 20 km/h sembrano tanti

Un errore comune è sottovalutare l’impatto della velocità percepita rispetto a quella reale. Su un monopattino elettrico, privo di carrozzeria o sospensioni, anche 15 o 20 km/h possono trasmettere una sensazione di alta velocità, soprattutto se si attraversano zone pedonali o si viaggia accanto ad automobili in movimento.

La stabilità ridotta, il diametro contenuto delle ruote e l’assenza di protezioni laterali amplificano la percezione del rischio. Per questo, molti utenti inesperti faticano a controllare il mezzo e compiono manovre pericolose o improvvise, spesso sottovalutando le conseguenze.

Il dibattito sulle limitazioni tra sicurezza e libertà di movimento

Non mancano le critiche alle limitazioni di velocità, soprattutto da parte di chi considera il monopattino un’alternativa agile all’auto per i piccoli spostamenti. C’è infatti chi sostiene che 20 km/h siano troppo restrittivi, in particolare in città dotate di infrastrutture moderne e spaziose, dove i rischi di collisione sono ridotti.

Altri ritengono invece che il limite dovrebbe essere ancora abbassato per proteggere i pedoni e ridurre gli incidenti. Si tratta evidentemente di una tensione irrisolta tra l’esigenza di libertà individuale e la necessità di garantire sicurezza collettiva, equilibrio difficile ma imprescindibile per il futuro della mobilità sostenibile.

Requisiti tecnici obbligatori per i mezzi

Le autorità hanno introdotto anche una serie di requisiti tecnici obbligatori per tutti i monopattini elettrici immessi sul mercato o già in circolazione. Tutti i mezzi devono essere dotati di freni su entrambe le ruote, indicatori luminosi di direzione, luce anteriore bianca e posteriore rossa, nonché di un segnalatore acustico funzionante. Senza questi elementi il mezzo non può essere utilizzato su strada.

Per quanto riguarda gli utenti è previsto l’obbligo del casco per i minorenni, ma molte amministrazioni comunali ne raccomandano l’uso anche per gli adulti, soprattutto in contesti trafficati o in presenza di pavimentazione irregolare. In aggiunta, durante le ore notturne o in condizioni di scarsa visibilità, il conducente è tenuto a indossare un giubbotto o bretelle retroriflettenti per aumentare la visibilità agli occhi degli altri utenti della strada.

Velocità e condizioni atmosferiche. quando è meglio rallentare

Anche se la legge consente fino a 20 km/h, esistono condizioni in cui sarebbe opportuno rallentare, indipendentemente dal limite imposto. La pioggia, ad esempio, riduce l’aderenza al suolo e rende più difficile frenare in sicurezza. In presenza di asfalto bagnato, foglie, sabbia o ghiaccio, la velocità va adeguata alla situazione, al pari di quanto accade con i veicoli a motore.

Un monopattino elettrico non è progettato per affrontare condizioni meteo avverse con la stessa sicurezza di un’auto o una moto, e forzare la velocità in questi contesti può trasformarsi in un grave pericolo per il conducente e per chi lo circonda.

Assicurazione e responsabilità civile

Un altro elemento sempre più discusso riguarda l’assicurazione dei monopattini elettrici. Secondo le ultime direttive in materia di micromobilità, devono essere coperti da una polizza di responsabilità civile verso terzi, almeno nei contesti di utilizzo pubblico per garantire una tutela effettiva nei confronti dei danni che possono derivare da incidenti, anche lievi, nei quali il conducente del monopattino risulta responsabile.

Velocità e rischio, gli incidenti legati ai monopattini elettrici

Il tema della velocità è strettamente connesso al problema degli incidenti stradali che coinvolgono i monopattini elettrici. Secondo i dati raccolti da vari osservatori sulla mobilità urbana, la maggior parte degli incidenti avviene a velocità superiori ai 15 km/h e in prossimità di incroci, strisce pedonali o marciapiedi.

In molti casi la velocità eccessiva ha impedito al conducente di frenare in tempo o di evitare un ostacolo improvviso. L’assenza di una protezione

Sanzioni previste per chi viola la normativa

Sul fronte delle sanzioni, la normativa prevede un ventaglio piuttosto ampio di multe per chi non rispetta le regole. La mancanza di dispositivi obbligatori, la circolazione su strade vietate o il superamento dei limiti di velocità comportano sanzioni amministrative che variano da 50 a 800 euro, a seconda della gravità dell’infrazione.

In alcuni casi, le forze dell’ordine possono procedere anche al fermo amministrativo del mezzo, oppure alla sua confisca, in particolare se vengono riscontrate manomissioni tecniche messe a punto a eludere le limitazioni imposte dal costruttore o dalla normativa in vigore.

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