Anche se i limiti di velocità sono un caposaldo ineludibile della sicurezza collettiva, non mancano deroghe e sfumature. Al di là dei cosiddetti segnali verdi che consigliano l’andatura da mantenere, il Codice della Strada ne contempla una serie che, in alcune circostanze, consentono variazioni alle soglie imposte sia per eccesso sia per difetto.
Cosa prevede l’articolo 142 del Codice della Strada
Una delle eccezioni al rispetto dei limiti di velocità la facoltà degli enti gestori delle infrastrutture viarie – Comuni, Province, Regioni o concessionarie autostradali – di intervenire sui limiti standard.
Secondo l’articolo 142, comma 2, del Codice, questi soggetti possono innalzare o abbassare i limiti di velocità, purché la modifica sia motivata da caratteristiche costruttive della strada o da esigenze di sicurezza. E venga segnalata tramite cartellonistica verticale conforme alle norme ministeriali. Da qui la presenza di limiti a 70 km/h su alcune strade urbane di scorrimento, nonostante il limite urbano generale sia fissato a 50 km/h.
Veicoli di emergenza in servizio
Le forze dell’ordine, i vigili del fuoco e i mezzi di soccorso sanitario, come ambulanze o automediche, sono autorizzati a superare i limiti di velocità durante un intervento in emergenza. Questa deroga, disciplinata dall’articolo 177 del Codice della Strada, si applica solo quando il veicolo circola con dispositivi di segnalazione visiva e acustica attivati.
La legge impone che, anche in questi casi, i conducenti adottino ogni precauzione necessaria per evitare incidenti, ma la priorità dell’intervento non deve mai compromettere la sicurezza degli altri utenti della strada.
Trasporto pubblico e servizi di pubblica utilità
Anche i veicoli destinati a servizi pubblici essenziali, come i mezzi del trasporto pubblico locale, quelli adibiti alla manutenzione stradale o alla gestione delle reti idriche, elettriche e del gas, possono in alcune situazioni oltrepassare i limiti ordinari di velocità. Questa eccezione vale solo quando l’intervento è programmato e urgente, come ad esempio in caso di riparazioni straordinarie su tratti di rete che metterebbero in pericolo la sicurezza o l’igiene pubblica.
In ogni caso, i conducenti sono tenuti a rispettare le norme generali di prudenza, e devono essere riconoscibili come operatori in servizio mediante segnalazioni visive o indicazioni sul veicolo.
Autostrade, quando si può davvero viaggiare a 150 km/h
Nel caso delle autostrade, la regola generale stabilisce una velocità massima di 130 km/h, ma anche qui sono previste eccezioni regolamentate. Il limite può essere aumentato fino a 150 km/h su tratti a tre o più corsie per senso di marcia, dotati di asfalto drenante, illuminazione e sistemi avanzati di controllo del traffico. Questo innalzamento è però subordinato alla presenza di segnaletica verticale e all’autorizzazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. La deroga è sospesa automaticamente in presenza di pioggia o condizioni meteorologiche avverse e riporta il limite a 110 km/h.
Pioggia, nebbia e neve, il limite si abbassa
Un altro caso emblematico è quello relativo alla modifica dei limiti in presenza di condizioni atmosferiche avverse. La legge prevede una riduzione automatica dei limiti massimi in caso di pioggia battente, neve o visibilità ridotta.
In autostrada il tetto massimo si abbassa da 130 a 110 km/h, mentre sulle strade extraurbane si passa da 110 a 90 km/h. Queste riduzioni sono un obbligo giuridico con tutte le conseguenze del caso in termini sanzionatori e assicurativi.
Veicoli speciali e trasporti eccezionali
A rendere più articolato il quadro ci sono poi le categorie particolari di veicoli che sono soggette a limiti di velocità personalizzati. I ciclomotori non possono mai superare i 45 km/h, al di dà della strada su cui circolano. I veicoli che trasportano merci pericolose, o che superano determinati pesi complessivi, sono obbligati a mantenere velocità inferiori rispetto alle altre auto, anche in assenza di segnaletica dedicata.
Queste limitazioni tecniche sono indicate anche sulla carta di circolazione e il mancato rispetto comporta sanzioni e contestazioni di responsabilità in caso di incidente.
Neopatentati, limiti più severi nei primi tre anni
Ecco poi i neopatentati, una categoria a parte in materia di limiti. Per i primi tre anni dal conseguimento della patente B, il conducente è tenuto a non superare i 100 km/h in autostrada e i 90 km/h sulle extraurbane.
Questa eccezione ha uno scopo preventivo: ridurre l’incidenza degli incidenti tra i meno esperti. L’infrazione di questi limiti, che può essere rilevata tramite autovelox o pattuglie, comporta multe maggiorate e la possibile decurtazione doppia di punti rispetto a quella prevista per i conducenti ordinari.
Zone 30, dove il limite scende
La novità degli ultimi meso sono le cosiddette Zone 30, nate da un approccio urbanistico orientato alla mobilità sostenibile. In alcune aree residenziali o ad alta densità pedonale, il limite è stato abbassato a 30 km/h non tanto per esigenze di traffico, quanto per tutelare l’incolumità degli utenti più deboli: bambini, anziani, ciclisti.
Queste zone sono sempre più diffuse nei centri storici delle grandi città e non sono una lentezza consigliata, ma un obbligo giuridico, spesso controllato con telecamere e sensori. Il mancato rispetto del limite porta naturalmente all’applicazione di sanzioni.
Emergenze e deroghe temporanee
Ci sono poi le situazioni di emergenza, che prevedono deroghe straordinarie. In occasione di eventi calamitosi, incendi boschivi, manifestazioni straordinarie o interventi tecnici urgenti, le autorità locali possono modificare temporaneamente i limiti di velocità, in modo da gestire in modo più efficiente il flusso veicolare e ridurre il rischio di incidenti.
Questi provvedimenti vengono comunicati tramite segnaletica mobile o con ordinanze pubblicate sugli albi pretori, e hanno valore legale immediato. In questi casi l’automobilista ha l’obbligo di aggiornare la propria condotta di guida sulla base della nuova segnalazione.
Quando andare troppo piano diventa un’infrazione
Un discorso a parte meritano i limiti minimi di velocità, spesso ignorati ma altrettanto vincolanti. In autostrada è previsto un limite minimo di 80 km/h in condizioni di traffico normale, fatto salvo il principio generale dell’adeguamento alla situazione contingente.
Anche il mancato rispetto di questo limite può comportare multe, poiché la velocità eccessivamente ridotta, in contesti ad alta percorrenza, risulta altrettanto pericolosa quanto l’eccesso di velocità.
Il valore assoluto della segnaletica
Va infine ricordato che la presenza di cartelli specifici ha sempre prevalenza sulle regole generali. Il limite imposto dalla segnaletica, sia esso superiore o inferiore a quello previsto per tipologia di strada, è vincolante per tutti i conducenti, salvo i casi tassativi di emergenza autorizzata (forze dell’ordine, ambulanze in missione, protezione civile). Anche i veicoli con sirene e lampeggianti non possono ignorare del tutto i limiti se non in circostanze comprovate di urgenza operativa.