Nel 2025 il termometro dei premi della Rc auto non segna più l’impennata del 2024, ma una fase di raffreddamento. L’Ivass fotografa a 410 euro il premio medio del primo trimestre e 412 euro nel solo marzo con un aumento annuo più tenue rispetto all’anno precedente e un arretramento dal picco di fine 2024 a 417 euro. La spinta inflazionistica si è attenuata senza dissolversi e il mercato si muove su un altopiano leggermente discendente.
La mappa dei prezzi resta spaccata per territorio e classe di merito, segno che la sinistrosità locale e i profili di rischio contano ancora molto più delle medie nazionali: a marzo 2025 il differenziale Napoli–Aosta è di 266 euro, mentre le variazioni annuali oscillano dal -1,1% di Isernia al +6,8% di Biella. Chi è in prima classe ha visto un +2,9% tendenziale, mentre per le classi peggiori l’incremento sale a +5,1%, con effetti tangibili sul portafoglio a parità di auto e copertura.
Perché i premi della Rc auto si muovono
Per capire l’inerzia dei prezzi bisogna guardare ai fondamentali del costo dei sinistri. Il Quaderno numero 33 dell’Ivass ricostruisce la lunga discesa 2014–2021 (-25,3% nominale) e la successiva ripartenza da fine 2022 e attribuisce il nuovo equilibrio tariffario soprattutto a ricambi, manodopera e danni alla persona più costosi. L’onda lunga dell’inflazione esiste ancora, ma è meno ripida. Da qui la normalizzazione dei primi mesi del 2025.
I numeri dell’Ivass restituiscono premi effettivi (tasse incluse) sui contratti stipulati mentre le serie dell’Ania fanno riferimento ai rinnovi al netto dei prelievi: due lenti diverse che osservano lo stesso fenomeno da angolazioni differenti. Dal 2024 l’Istat usa la banca dati dell’Ivass per calcolare l’indice prezzi della voce Rc auto con una copertura territoriale più ampia e una base statistica più robusta, utile a evitare letture distorte.
In questo contesto con il decreto legislativo 184 del 2023 l’obbligo assicurativo si estende anche ai veicoli fermi o su aree private. Una decisione che elimina le vecchie zone grigie e rendono più omogeneo il perimetro degli assicurati. Dal 24 luglio 2025 è entrato a regime l’attestato di rischio europeo in formato uniforme, che semplifica la lettura della sinistrosità pregressa quando si cambia compagnia.
Garanzie accessorie tra furto, eventi naturali, atti vandalici, cristalli
Le garanzie accessorie sono l’architettura della protezione. In zone con furti frequenti o parcheggi in strada conviene mantenere furto e incendio con valore a nuovo nei primi anni e valore commerciale in seguito. In aree esposte a grandine e bombe d’acqua ha senso alzare i massimali cristalli e coprire gli eventi naturali, mentre dove il rischio è basso si può stringere la rete per risparmiare davvero. La chiave è incrociare residenza, rimessaggio, percorrenze e storico personale: costruire una polizza neutra uguale per tutti significa pagare coperture che non userai mentre una polizza profilata costa meno e risponde meglio quando serve.
Da dove partire per risparmiare
Nel primo trimestre 2025 il premio medio scende rispetto a dicembre 2024, ma su base annua la variazione resta positiva: il quadro non è più quello dei rincari lineari e indiscriminati del periodo tra il 2023 e l’inizio del 2024, bensì un contesto di stabilità dinamica in cui le leve micro del risparmio incidere sul rinnovo.
Per abbassare subito il premio senza sacrificare le tutele, la prima mossa è la comparazione ufficiale, anche con Preventivass, lo strumento messo a disposizione dall’Ivass. Il contratto base consente un confronto comparabile tra imprese a parità di garanzia obbligatoria e di profilo e rende visibile l’effetto delle opzioni ma anche la presenza di sovrapprezzi non coerenti con sinistrosità e chilometraggio.
La scatola nera o il dispositivo telematico equivalente riducono l’asimmetria informativa e attivano gli sconti obbligatori previsti dall’articolo 132-ter del Codice delle assicurazioni e dal regolamento 37 del 2018 dell’Ivass. Per legge installazione, manutenzione e disinstallazione sono a carico dell’impresa mentre lo sconto deve essere misurabile e trasparente in polizza.
Formula di guida, bonus familiare e massimali
La formula di guida impatta inevitabilmente sul premio finale. La guida libera è più costosa; la guida esperta e la guida esclusiva riducono il premio ma restringono il numero dei conducenti che si possono mettere al volante. Dichiarare guida esclusiva e far guidare un under-26 espone al diritto di rivalsa dell’impresa. La scelta corretta nasce dall’analisi della routine: chi usa l’auto, in quali orari, su quali percorsi, con quale frequenza. Se l’auto è condivisa in famiglia. La guida esperta può offrire un buon equilibrio tra prezzo e flessibilità. Se è usata da un solo automobilista, l’esclusiva è una via rapida allo sconto, purché si rimanga fedeli alla clausola.
La versione estesa della Bersani consente di ereditare la classe di merito più favorevole all’interno del nucleo convivente, anche tra veicoli diversi e anche al rinnovo, se l’attestato di rischio non riporta sinistri con colpa negli ultimi 5 anni. Per giovani e nuovi assicurati può cambiare l’equilibrio del premio in modo netto e merita una verifica prima della conferma. Attenzione ai requisiti formali: residenza comune, corretto intestatario del veicolo e coerenza delle date sull’attestato sono condizioni da non sottovalutare per evitare sorprese.
I massimali sono la vera rete di protezione. I minimi di legge valgono 6,45 milioni per i danni alla persona e 1,3 milioni per i danni alle cose per sinistro. Abbassarli può ridurre di poco il premio ma espone a rischi economici in caso di evento grave. Chi guida in autostrada o in aree urbane dense, chi trasporta spesso passeggeri o percorre molti chilometri ha maggior ragioni per considerare massimali superiori ai minimi. L’aumento del premio è marginale rispetto alla tranquillità economica garantita in caso di sinistri multipli o danni estesi a terzi che possono superare le soglie minime.
Portabilità e concorrenza
Con l’attestato di rischio europeo, la storia assicurativa diventa portabile e leggibile in modo uniforme tra Stati membri. Nelle intenzioni, questa novità accresce la concorrenza e facilita l’allineamento tra prezzo e rischio individuale fino a rendere più efficace la strategia di comparazione e passaggio tra compagnie assicurativi. Nei mercati maturi la mobilità dei clienti è uno stimolo all’innovazione tariffaria: un profilo virtuoso con dati completi ottiene condizioni migliori più velocemente mentre i comportamenti a rischio trovano prezzi coerenti con la loro probabilità di sinistro. La trasparenza premia la guida prudente e disincentiva l’opacità informativa.