Luca de Meo ha deciso di lanciarsi in nuove entusiasmanti avventure professionali, forse stanco di un’industria dell’automotive in crisi. Ha lasciato un Gruppo che, nonostante la flessione generale, ha conservato straordinari numeri di vendita in una fase molto complessa, acuita dall’invasione di nuovi brand cinesi nel Vecchio Continente. Le sue promesse sulla transizione green sono state rispettate e i fatturati oggi sorridono ai principali marchi del colosso transalpino.
Chi prenderà il posto di de Meo? Per un fattore di meritocrazia interna si stanno vagliando le ipotesi di Denis Le Vot, responsabile della supply chain e amministratore delegato della Dacia, Fabrice Cambolive, CEO del brand Renault, e François Provost, capo degli approvvigionamenti, delle partnership e degli affari pubblici del Gruppo. Le Vot potrebbe risultare il favorito, grazie ai fatturati record registrati negli ultimi anni da Dacia. La gamma rumena sta trainando la locomotiva Renault, garantendo auto di qualità al giusto prezzo.
I possibili candidati esterni alla galassia Renault
Tra i nomi che circolano negli ultimi giorni ci sarebbe quello di Maxime Picat, responsabile acquisti e forniture del Gruppo Stellantis. Si era parlato di lui anche in occasione delle dimissioni dell’ex amministratore delegato Carlos Tavares, ma alla fine John Elkann ha scelto il campano Antonio Filosa. Oltre a Picat, i rumor mettono in primo piano Jérémie Papin, attuale direttore finanziario della Nissan e possibile erede dell’impero di Yokohama.
Nella margherita dei nomi figurerebbe anche Tavares che già si è lanciato in nuovi business. Il portoghese si è preso una pausa dal mondo dell’auto e difficilmente tornerà al timone del marchio della Losanga. Il suo rapporto si concluse in modo negativo a causa dell’ex numero 1 Carlos Ghosn. I sindacati francesi non accoglierebbero con favore il reintegro dell’ex amministratore delegato del Gruppo Stellantis. Occhi puntati anche su Wayne Griffiths che, il 31 marzo scorso, ha scelto di abbandonare la Seat dove aveva sostituito de Meo. Potrebbe ripetersi l’operazione in Renault, ma l’unica certezza è che non sarà facile far dimenticare un top manager con una esperienza vastissima.
Un lascito importante
Chiunque arriverà al posto di de Meo avrà la responsabilità di tenere in alto un Gruppo che sta viaggiando a gonfie vele. Il manager italiano ha deciso di lasciare una Renault rifondata che ha segnato fatturati record. Sin da bambino il milanese nutrì una forte passione per le auto, dopo essere entrato nell’abitacolo della Lancia Fulvia Coupé HF. Si laureò in economia aziendale presso la School of Management dell’università Luigi Bocconi di Milano, con una tesi sull’etica degli affari.
Ha cominciato la sua carriera professionale presso la filiale italiana di Renault, dove ha lavorato dal 1992 al 1998, per poi volare in Francia. In seguito passò alla filiale europea di Toyota, prima di cimentarsi nel mondo FIAT. L’ex amministratore delegato Sergio Marchionne lo nominò dapprima CEO di Fiat e poi di Alfa Romeo. Dopo l’esperienza con il Gruppo Volkswagen, de Meo era tornato alla Renault per scrivere nuove pagine di storia del marchio della Losanga. Ha preso le redini di un Gruppo in crisi e, attraverso la nascita di veicoli elettrici di qualità e una visione pioneristica, ha riportato in alto il brand francese. Curando il marketing dell’azienda nelle competizioni motoristiche, con la promozione di Alpine, ha ridato lustro anche al passato racing. Luca de Meo ha lasciato il settore automobilistico per divenire amministratore delegato del Gruppo internazionale del lusso Kering.