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Risarcimento diretto: cosa fare dopo l’incidente, tempi, moduli e trappole da evitare

Il risarcimento diretto è una procedura speciale che permette al danneggiato non responsabile di rivolgersi alla propria compagnia per ottenere l’indennizzo senza attendere la liquidazione della controparte. Il fondamento giuridico risiede nell’articolo 149 del Codice delle assicurazioni e nella cosiddetta Convenzione Card (Convenzione tra assicuratori per il risarcimento diretto) mentre i tempi di offerta e pagamento sono scanditi dall’articolo 148.

In pratica l’impresa liquida e poi compensa con l’assicurazione del responsabile tramite la stanza di compensazione Card, a patto che l’assicurato presenti una richiesta completa da cui decorrono i termini.

Quando si applica il risarcimento diretto

La via diretta si attiva se c’è collisione tra due veicoli a motore identificati, immatricolati e assicurati in Italia (o Stati equiparati), con danni a cose e, se presenti, lesioni lievi al conducente non responsabile nei limiti dell’articolo 139.

Restano esclusi i sinistri con più di due veicoli, i casi con veicoli esteri non in Card, l’assenza di urto materiale, le macrolesioni e i danni a cose di terzi non trasportate. Se il caso è fuori perimetro si segue la procedura ordinaria contro l’assicurazione del responsabile, che ha lo stesso schema di offerta ma interlocutore e tempistiche operative diverse.

Dal punto di vista operativo, dopo aver messo in sicurezza le persone e l’area occorre raccogliere le prove. Si tratta di foto della scena, punti d’urto, segnaletica, posizione dei veicoli, generalità dei conducenti e dei testimoni. Quindi inviare la denuncia entro tre giorni e compilare il modulo di constatazione amichevole, oggi disponibile anche in versione digitale con allegati fotografici e firma elettronica.

La constatazione amichevole con doppia firma riduce a 30 giorni il termine legale per l’offerta sui danni a cose. Senza firma congiunta il termine è 60 giorni, mentre per i danni alla persona sale a 90 giorni per le valutazioni medico-legali.

Come compilare la constatazione amichevole senza errori

Il modulo di constatazione amichevole non è una confessione, ma un atto dichiarativo che fotografa luogo, ora, direzioni di marcia, manovre, punto d’urto, corsie e segnali. Nella fase di compilazione è allora preferibile evitare le spunte frettolose sulle caselle di responsabilità, i disegni ambigui e i campi vuoti sui dati più importanti. Quindi non firmare moduli incompleti. Se non c’è accordo sulla dinamica, inviare due denunce separate con foto, testimonianze ed eventualmente filmati. L’obiettivo è fare in modo che la ricostruzione del nesso causale avvenga in perizia.

Il perito verifica compatibilità dei danni con la dinamica, severità, tempi di ripristino, disponibilità ricambi e valore commerciale ante sinistro. Scatola nera e dash cam possono diventare decisive perché certificano velocità, frenate, accelerazioni e traiettorie. Meglio quindi allegare da subito preventivi dettagliati, foto nitide, attestazioni di fermo tecnico, costi di traino e custodia per ridurre le richieste di integrazione e avvicinare l’offerta.

Danni materiali e danni alla persona

Se la riparazione è congrua, l’impresa liquida il costo di ripristino al netto di franchigie o vincoli di forma specifica. Se il danno è antieconomico, si riconosce il valore commerciale ante sinistro con possibile deprezzamento tecnico in caso di riparazioni rilevanti. Il fermo tecnico è rimborsabile se provato con documenti e tempi coerenti; il noleggio sostitutivo richiede necessità, proporzione e tariffe corrette rispetto all’uso del veicolo.

Le micropermanenti (fino al 9%) seguono le tabelle dell’articolo 139 con punto base e personalizzazione. Servono referti completi, eventuali esami strumentali, relazione medico-legale e coerenza tra cinematica del sinistro, sintomi e tempi di guarigione. Se si supera l’alveo delle microlesioni o la casistica è plurioffensiva, si esce dalla Card e si rientra nella procedura ordinaria, ma la traccia documentale resta strategica.

Carrozzeria e forma di risarcimento

Le polizze con risarcimento in forma specifica e reti convenzionate scontano il premio ma vincolano la riparazione a centri indicati e spesso a ricambi equivalenti certificati. È un patto che funziona se si accetta il vincolo e la rete è adatta alla propria zona. In alternativa si può chiedere il per equivalente, curando preventivi, fatture, ricalibrazione degli Adas, verniciature speciali e i tempi di casa madre per evitare contestazioni.

Se l’offerta non arriva nei tempi o è incongrua è preferibile attivare il reclamo all’ufficio preposta (la risposta arriva entro 45 giorni) e valutare la conciliazione paritetica Ania-Consumatori, molte vole risolutiva in tempi brevi su quantum e voci di danno. Il mancato rispetto dei termini legali apre a interessi e a possibili effetti di vigilanza.

Il terzo trasportato, azione diretta e ristoro più rapido

L’articolo 141 riconosce al terzo trasportato un’azione diretta contro l’assicurazione del vettore, a prescindere dall’accertamento della colpa, entro i limiti del massimale minimo e salvo caso fortuito. È una corsia preferenziale che dialoga con la Card ma non dipende dalla sua applicabilità: se si è un passeggero, il canale è privilegiato e va attivato subito per ottenere un indennizzo rapido.

Accettare l’offerta non equivale ad assumersi la colpa, ma una constatazione amichevole con ammissioni improprie può avere conseguenze sull’attestato di rischio. Se la dinamica è controversa evitare allora dichiarazioni auto-accusatorie, inviare una denuncia neutra e chiedere che la decisione si basi su perizia e prove. In caso di addebito non condiviso, attiva l’autotutela per la rettifica dell’attestato, sapendo che senza atti, foto e dati telematici difficilmente sposterai l’onere della prova.

La Card, si ricorda, copre solo gli urti a due; nei tamponamenti multipli si torna all’ordinaria e diventano centrali le presunzioni sulla distanza di sicurezza, i rilievi delle Forze di Polizia e le evidenze di dash-cam. La variabile chiave è il tempo: richiesta completa protocollata subito, evidenze che sgranano la sequenza degli urti e gestione attenta dei rapporti con tutte le imprese coinvolte per evitare rimpalli che dilatano i tempi.

Tempi, pagamento e prescrizione

I termini di 30, 60 e 90 giorni decorrono da quando la compagnia riceve una richiesta completa. Dopo l’accettazione, il pagamento deve avvenire entro 15 giorni. Il reclamo va evaso in 45 giorni. La prescrizione del danno da circolazione è di due anni dalla data del fatto, con differenze se il fatto integra reato o si applica l’illecito ordinario.

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