La Spagna prova a cambiare il modo di muoversi nel Paese con una misura che punta dritto al portafoglio e alla quotidianità delle persone. Lungo l’intero territorio nazionale scatterà dalla seconda metà di gennaio 2026 un abbonamento unico che consentirà di viaggiare su treni di prossimità e media distanza, così come su autobus al costo di 60 euro al mese per gli adulti e di 30 euro per i giovani sotto i 26 anni. Da un lato la manovra favorirà l’accesso ai mezzi pubblici di mobilità, dall’altro ridurrà significativamente la spesa individuale.
L’annuncio del premier
Lo ha annunciato il premier in persona, Pedro Sánchez, presentandolo come uno dei punti qualificanti del bilancio di fine anno del suo esecutivo progressista per alleggerire il costo della vita e rendere il trasporto pubblico una scelta competitiva rispetto all’auto di proprietà, tanto nelle grandi città quanto nelle aree meno centrali. Stando alle proiezioni iniziali del governo le spese di mobilità per singolo utente verranno abbattute fino al 60%, a tutto vantaggio soprattutto di studenti, lavoratori pendolari e famiglie.
Per quanto si ritenga soddisfatto della manovra, Sánchez scorge già il prossimo traguardo: l’integrazione progressiva dell’intera rete di trasporto pubblico regionale. Se gli obiettivi venissero rispettati, le barriere territoriali diminuirebbero ulteriormente e sorgerebbe un sistema uniforme e accessibile, fondato sul principio di una mobilità democratica, che vada al di là della somma di offerte locali scollegate tra loro.
“Auspichiamo che progressivamente si aggiungano all’abbonamento tutte le reti di trasporto pubblico regionale facilitando accesso accessibile a tutti i cittadini e cittadini. A noi sembra che questo significhi governare”
Quello attraversato non è però un periodo tranquillo per il Partito socialista spagnolo. Nelle ultime settimane il Psoe ha dovuto fronteggiare uno scandalo di abusi sessuali, che colpisce direttamente l’immagine pubblica del governo, impegnato da anni in prima fila nella lotta alla violenza machista. Inevitabilmente la vicenda rischia di compromettere la stabilità dell’esecutivo, perciò i detrattori vedono nell’abbonamento un tentativo di distogliere l’attenzione da questioni spinose.
Il commento della politica italiana
Il provvedimento adottato a Madrid ha riscosso l’attenzione pure oltre i confini spagnoli, anche in Italia. La segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, segretaria del Partito democratico, ha approfittato della decisione per mettere a confronto le misure del governo Sánchez con l’orientamento dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni.
“Il premier spagnolo Pedro Sanchez ha annunciato un abbonamento unico nazionale in Spagna che aiuta l’accessibilità del trasporto pubblico locale e guarda in particolare ai giovani che con 30 euro si potranno spostare in tutta la Spagna. In Italia, intanto, il governo di Meloni e Salvini continua a tagliare le risorse sul trasporto pubblico locale scaricando vergognosamente le proprie responsabilità sui sindaci che davanti ai tagli del governo non potranno che o ridurre le corse e prendersi la colpa al posto di Salvini, o aumentare i prezzi di biglietti e quindi prendere la colpa al posto di Salvini non è accettabile. Il trasporto pubblico è un diritto fondamentale dei cittadini e questo governo deve smettere di tagliare le risorse e mettere i comuni in condizioni di far spostare le persone”