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Salvini sul nuovo Codice della Strada: “Salvate già molte vite”

Ogni anno, circa 3.000 persone perdono la vita sulle strade italiane. Un numero impressionante, che il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, definisce senza esitazioni “una strage che non ci possiamo permettere”. A margine della visita al Salone dell’Agroalimentare “TuttoFood”, presso lo stand di Coldiretti a Milano, il leader della Lega ha affrontato il tema della sicurezza stradale, sottolineando l’importanza di un consumo responsabile di alcol e i primi risultati positivi del nuovo Codice della Strada.

I numeri dei primi mesi di applicazione del nuovo Codice della Strada

Bisogna bere bene e il giusto”, ha affermato Salvini, richiamando il concetto di moderazione e responsabilità. “Il nuovo Codice della Strada non ha modificato i limiti legali del consumo di alcol, ma nei primi quattro mesi della sua applicazione abbiamo già registrato una diminuzione significativa di incidenti, feriti e vittime.” I numeri forniti dal Ministro parlano chiaro: 50 vite salvate, 1.000 feriti in meno e 1.200 incidenti stradali evitati. Dati che provengono dalla Polizia Stradale e dai Carabinieri, e che suggeriscono un cambiamento di comportamento da parte degli automobilisti italiani.

Vuol dire che la gente sta capendo”, ha aggiunto Salvini, evidenziando come la prevenzione e l’educazione possano essere strumenti efficaci, forse più ancora delle sanzioni. Tuttavia, il Ministro ha voluto anche esprimere un pensiero personale, toccando il lato emotivo della questione: “Da padre, ogni volta che leggo di tragedie come quella avvenuta in Puglia, sono sconvolto. E lì non c’è Codice della Strada che tenga, se vai a 200 all’ora”.

I rischi sulle strade

Il riferimento è chiaro: l’alta velocità, spesso combinata con l’abuso di alcol o sostanze, è tra le principali cause degli incidenti più gravi. Per questo Salvini ha rivolto un appello diretto ai giovani, categoria particolarmente esposta ai rischi della strada, soprattutto durante le ore notturne e nei fine settimana: “Noi possiamo invitare a un sano divertimento, poi però la vita è una. Quindi, ragazzi, mi raccomando: in moto, in motorino, in monopattino, in bicicletta o in macchina, la vita è preziosa, unica e irripetibile. Lo sballo non può mai coincidere con il volante”.

Parole semplici che puntano a responsabilizzare soprattutto i neopatentati e i giovanissimi, sempre più spesso coinvolti in incidenti legati all’abuso di alcol o a comportamenti imprudenti. Il messaggio del Ministro si inserisce in un contesto più ampio di prevenzione e sensibilizzazione, dove il Codice della Strada è solo uno degli strumenti a disposizione. Il nuovo impianto normativo, entrato in vigore lo scorso 14 dicembre, ha inasprito le pene per chi guida sotto l’effetto di alcol o droghe, rafforzato i controlli e introdotto maggiori responsabilità per chi utilizza mezzi come monopattini elettrici, sempre più diffusi nelle città italiane. Pur non toccando direttamente i limiti alcolemici consentiti alla guida (che restano 0,5 grammi per litro di sangue, zero per neopatentati e professionisti), il Codice ha messo in campo misure più efficaci di prevenzione, come l’uso sistematico dell’alcol test e campagne informative mirate.

Cambiare la cultura della mobilità

L’obiettivo, spiega il ministero, è quello di cambiare la cultura della mobilità: rendere consapevoli i cittadini che ogni comportamento irresponsabile al volante può avere conseguenze drammatiche non solo per sé stessi, ma anche per gli altri. E se i primi dati sono incoraggianti, il percorso da fare è ancora lungo.

La sfida ora è consolidare i risultati, proseguendo su una doppia linea d’azione: da un lato, rafforzare controlli e sanzioni per chi mette a rischio la sicurezza altrui; dall’altro, promuovere un approccio educativo che parli soprattutto ai giovani, affinché il rispetto delle regole diventi parte della loro quotidianità. “La sicurezza stradale non è solo un problema di leggi”, ha concluso Salvini, “ma di cultura e responsabilità. E su questo dobbiamo lavorare tutti insieme”.

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