La domanda è semplice quanto diffusa: è vietato parlare al cellulare mentre si guida oppure ci sono delle eccezioni consentite dalla legge? La risposta, per quanto possa sembrare ovvia, merita un approfondimento, soprattutto alla luce delle più recenti modifiche al Codice della Strada. Le trasformazioni culturali, tecnologiche e legislative che stanno investendo la mobilità impongono una riflessione su ciò che è permesso e su ciò che non lo è, nonché sulle motivazioni alla base delle scelte normative.
Il divieto di utilizzo del cellulare al volante
Con l’introduzione dell’articolo 173 del Codice della Strada, il legislatore ha disciplinato in maniera netta l’utilizzo di dispositivi elettronici mobili durante la marcia del veicolo. Secondo la normativa in vigore è vietato utilizzare lo smartphone tenendolo in mano mentre si guida. Questo divieto riguarda non solo l’atto di telefonare, ma anche l’invio di messaggi, l’accesso ai social network, la navigazione sul web o l’utilizzo di qualsiasi applicazione che comporti la rimozione delle mani dal volante, anche solo per pochi secondi.
L’intento è ridurre al minimo ogni forma di distrazione, una delle principali cause di sinistri stradali. L’uso del cellulare, anche se apparentemente innocuo, comporta l’abbassamento della soglia di attenzione e compromette i tempi di reazione e l’efficacia del controllo del veicolo, tanto da poter essere equiparato, in certi contesti, alla guida in stato di ebbrezza.
Quando è consentito parlare al cellulare
La norma non si limita a vietare tout court ogni forma di interazione con il cellulare. C’è infatti una deroga che consente l’uso del telefono attraverso dispositivi a vivavoce o auricolari, purché non richiedano l’impiego delle mani. In altre parole, è lecito conversare telefonicamente mentre si guida solo se il dispositivo è collegato al sistema Bluetooth dell’auto, o se si utilizzano auricolari che lasciano libero almeno un orecchio, così da non compromettere la capacità uditiva del conducente. Anche in questo caso è importante che l’attenzione alla strada resti prioritaria e ininterrotta.
La tolleranza è solo apparente: un utilizzo distratto o invadente di questi dispositivi può comunque essere considerato comportamento imprudente, soprattutto se alla guida si manifesta incertezza o si viene coinvolti in situazioni di pericolo.
Quali sanzioni per chi infrange la norma
Il legislatore ha rafforzato il messaggio rendendo le sanzioni molto più severe rispetto al passato. Chi viene colto alla guida con il cellulare in mano va incontro a una multa da 250 a 1.000 euro, accompagnata dalla decurtazione di 5 punti dalla patente.
In caso di recidiva entro un biennio, la sanzione pecuniaria sale fino a 1.400 euro, i punti decurtati raddoppiano e si aggiunge anche la sospensione della patente di guida per un periodo che può variare da uno a tre mesi.
Sospensione breve, il rischio per chi ha meno di 20 punti
Con l’entrata in vigore della sospensione breve della patente, prevista per chi ha un punteggio inferiore a 20, il quadro sanzionatorio si fa più stringente. In questi casi la sospensione può scattare direttamente al momento della contestazione, con durate di 7 o 15 giorni, a seconda del punteggio residuo sulla patente, e può arrivare a 30 giorni se l’infrazione ha causato un incidente stradale.
È un meccanismo che rende l’intervento normativo ancora più incisivo, in quanto punta sulla tempestività e sull’effetto deterrente immediato. Si tratta di una misura educativa che cerca di correggere comportamenti pericolosi, agendo laddove il sistema dei punti ha già registrato una condotta alla guida non conforme alle regole. Chi ha meno punti è, per definizione, più a rischio, e la legge reagisce con fermezza per evitare recidive gravi.
Un altro aspetto spesso trascurato riguarda l’impatto dell’utilizzo improprio del cellulare sulla classe di merito. Le compagnie possono riconsiderare i parametri di rischio dell’assicurato con penalizzazioni o rincari del premio, soprattutto in caso di recidiva o incidente con responsabilità accertata
Gli effetti sui neopatentati
Per i neopatentati, la legge è ancora più severa. Già soggetti a limiti di potenza dei veicoli e a regole più rigide sul consumo di alcol, i conducenti alle prime armi vengono penalizzati in caso di uso scorretto del cellulare. La decurtazione dei punti incide sul loro saldo iniziale e portando rapidamente alla revisione della patente. Il principio rafforza l’idea che la prudenza e l’educazione al volante siano imprescindibili fin dal primo giorno di guida.
Il rischio reale della distrazione tecnologica
A rendere questo tema delicato è l’apparente normalità con cui molti automobilisti continuano a utilizzare il cellulare mentre sono al volante. In un’epoca in cui la connettività digitale è parte integrante della quotidianità, la tentazione di rispondere a una chiamata, leggere una notifica o controllare una mappa è altissima. Ed è bene ricordare che anche pochi secondi di distrazione possono essere fatali.
Una quota degli incidenti stradali in Italia è riconducibile a comportamenti distratti e l’uso del cellulare figura tra le prime tre cause. La disattenzione legata agli smartphone ha effetti comparabili all’alterazione da alcol o droghe leggere perché altera la percezione del rischio e la capacità di reazione.
Tecnologia a supporto della sicurezza
L’utilizzo corretto della tecnologia in auto è dunque un punto centrale nella strategia di prevenzione degli incidenti. In questo senso, il mercato offre soluzioni tecnologiche che permettono di restare connessi senza compromettere la sicurezza: dai comandi vocali integrati ai sistemi di infotainment che consentono di rispondere a una chiamata o consultare una mappa con un semplice comando vocale.
In realtà anche la tecnologia più avanzata non può sostituire il buon senso: se una telefonata non è urgente, meglio attendere un momento più sicuro per rispondere. Se si deve controllare qualcosa sullo schermo, la cosa più prudente da fare è accostare e fermarsi. I sistemi di guida autonoma, ancora in fase embrionale, non giustificano l’abbassamento della soglia di attenzione da parte del conducente, che resta il principale responsabile della sicurezza a bordo.
Il ruolo della tecnologia predittiva nei veicoli
Le case automobilistiche stanno investendo in sistemi di intelligenza artificiale e guida assistita capaci di rilevare i comportamenti scorretti del conducente. Sensori oculari, telecamere interne e software predittivi sono in grado di riconoscere quando l’automobilista distoglie lo sguardo dalla strada o interagisce con dispositivi elettronici. Questi strumenti sono pensati per s aumentare la sua consapevolezza con l’attivazione di segnali acustici o rallentando automaticamente il veicolo in caso di pericolo.