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Stop auto diesel Euro 5 dal 1° ottobre 2025: regioni, giorni, orari

Il 1° ottobre 2025 terminerà un capitolo e se ne aprirà un altro, soprattutto per chi gira in diesel Euro 5 tra Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Veneto. Dalle 8:30 alle 18:30, nei Comuni sopra i 30.000 abitanti, cambieranno le regole. Si partirà in autunno e si andrà avanti fino al 15 aprile 2026, e da lì in poi ogni anno si ricomincerà a metà settembre. È tutto nero su bianco da anni. Nel 2023 si sono seduti al tavolo – Governo e Regioni – e hanno deciso che l’aria, così com’è, non si respira più. Troppo fumo, troppe polveri, troppe giornate che sembrano nebbia e invece è smog. Da qui un colpo di spugna su un’abitudine vecchia.

I divieti regione per regione

Perché proprio qui? La Pianura Padana è una camera a gas, tra auto, camion, industrie, caldaie, una trappola naturale. Chiusa su tre lati da montagne, con l’aria che si muove appena. Le emissioni nocive si accumulano, e finiscono dritto nei polmoni. Negli ultimi anni ha anche piovuto meno, colpa del clima che cambia. Inoltre, l’agricoltura industriale, con fertilizzanti e liquami a pieno ritmo, peggiora una situazione già delicata. La misura riguarda chiunque abbia un veicolo diesel Euro 5, cioè prodotto fra il 2011 e il 2015. Auto ancora dignitose, perfette per il lavoro, per spostarsi fuori città, per coloro che non hanno soldi da investire in un’ibrida nuova. Ma da ottobre 2025, o la lasci ferma oppure ti attrezzi. Ok la teoria, e nella pratica? Ecco cosa fanno le regioni.

In Lombardia lo stop sarà permanente. A prescindere dalla stagione, il provvedimento resterà fisso. Dal lunedì al venerdì, 7:30–19:30, le Euro 5 non circoleranno in 209 Comuni: nella lista figurano Milano, Varese, Lecco, Vigevano, Abbiategrasso, San Giuliano Milanese e tanti altri. Stop totale. Stessa logica in Piemonte, anche se con un orario un po’ più soft: 8:30–18:30, sempre nei giorni feriali. Il periodo? 1° ottobre – 15 aprile, ogni anno. I comuni coinvolti sono quelli sopra i 30.000 abitanti: Torino, Asti, Novara, Cuneo, Moncalieri, Rivoli, Venaria: l’elenco è lungo.

In Emilia-Romagna vale nei comuni di pianura oltre i 30.000 abitanti e nell’agglomerato urbano di Bologna. Qui pure lo stop è permanente: feriali, 8:30–18:30. Altri comuni potranno aderire su base volontaria, ma l’impianto è già stabilito. Nessuna ordinanza extra nel Veneto. Tuttavia, il divieto base del protocollo nazionale scatta comunque: 1° ottobre, Comuni sopra i 30.000, 8:30–18:30. L’ordinanza generale resta valida.

La soluzione (momentanea)

Se non vuoi o non puoi cambiare auto, puoi installare il dispositivo Move-in. Una sorta di scatola nera che registra i chilometri percorsi. Funziona come una deroga: puoi continuare a usare la tua Euro 5, ma entro un limite annuale. Ogni regione stabilisce quanti chilometri ti concede, un modo per non tagliarti subito fuori. Va bene se usi l’auto poco, nei weekend o per qualche spostamento occasionale. Se invece ti muovi tutti i giorni, il margine si chiude in fretta. Move-in serve a prendere fiato, niente di più. A quel punto o metti mano al portafogli o cerchi un piano B. Il calendario è già scritto. Le scuse hanno vita breve, la legge fissa dei paletti precisi. E aspettare l’ultimo momento peggiora solo il conto.

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