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Sui dazi Trump cambia di nuovo idea: decisiva una telefonata dall’Europa

Di recente il mercato dell’auto sta vivendo sulle montagne russe a causa di avvenimenti interni ed esterni al proprio microcosmo. Come tutti sappiamo la pandemia ha lasciato dei segni indelebili all’interno di tutti i settori e anche il comparto automotive ha subito gravi perdite e soprattutto stenta a tornare ai livelli di vendita pre-Covid. C’è poi una transizione ecologica da gestire con le pinze, con la tecnologia elettrica che ancora stenta a decollare definitivamente. A corredo di tutto ciò però c’è anche la situazione legata ai dazi che vede protagonista Donald Trump.

Gli Stati Uniti sono una superpotenza e rappresentano un mercato molto importante per quasi tutti i marchi. Perdere introiti derivanti da quella porzione di mondo potrebbe rivelarsi una vera batosta per le Case automobilistiche europee, che da quando si è insediata alla Casa Bianca l’amministrazione Trump stanno vivendo sulle montagne russe. Il presidente degli Usa, infatti, ha più volte minacciato di immettere nuovi dazi per poi tornare sui suoi passi in corso d’opera. Questo ha avuto ripercussioni devastanti anche in borsa dove sono stati bruciati miliardi di dollari.

La telefonata della proroga

Pochi giorni fa Donald Trump aveva minacciato nuovamente di voler inserire dei dazi del 50% su tutti i prodotti europei a partire dal prossimo 1° giugno. Una vera e propria stangata improvvisa che aveva colto impreparati un po’ tutti. Ora però sembra essere arrivata la retromarcia del presidente, in seguito ad una telefonata arrivata direttamente dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

Quest’ultima, nella giornata di ieri ha pubblicato un tweet che recita: “Buona telefonata con il presidente degli Stati Uniti. L’Unione Europea e gli Usa intrattengono i rapporti commerciali più stretti e importanti al mondo. L’Europa è pronta a far avanzare i colloqui con rapidità e decisione. Per raggiungere un buon accordo avremo bisogno di tempo fino al 9 luglio.

Allo stesso modo poco dopo, attraverso la piattaforma Truth, Donald Trump ha così risposto alla von der Leyen: “Oggi ho ricevuto una chiamata da Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, che mi ha chiesto una proroga della scadenza del 1° giugno per la tariffa del 50% in relazione al commercio e all’Unione Europea. ho accettato la proroga, che è stata fissata al 9 luglio 2025. Per me è stato un privilegio. La presidente della Commissione ha affermato che i colloqui inizieranno rapidamente”.

Perché queste giravolte

Insomma, come già avvenuto in passato, il presidente degli Usa ha deciso di fare marcia indietro sui dazi. L’impressione diffusa è che questi annunci di stangate agli altri Paesi vengano fatti più che altro per smuovere le acque e accelerare i tempi delle varie trattative. Naturalmente l’Europa avrà l’arduo compito, nelle prossime settimane, di trovare un accordo che possa soddisfare il tycoon e allo stesso tempo non penalizzare i nostri industriali. Dazi così alti potrebbero spingere molti costruttori a spostare parte della propria produzione in terra statunitense, onde evitare di far lievitare troppo i prezzi delle vetture vendute negli Usa. Staremo a vedere, intanto l’appuntamento è stato spostato di qualche settimana con la proroga sino al 9 luglio.

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