Il panorama della “Città Eterna” è carico di fascino e intriso di storia. Fra le sue immense bellezze ci sono anche le tante scalinate che mettono in comunicazione il dedalo di vie di Roma, compresa quella di Trinità dei Monti che torna – mestamente – a essere teatro di un atto che sfida il buon senso. Nella notte tra lunedì 16 e martedì 17 giugno, intorno alle 4:00, un ottantenne al volante di una vecchia Mercedes Classe A, ha percorso con la sua compatta l’intero tragitto dei famosi gradini che conducono da piazza Trinità dei Monti a piazza di Spagna. Praticamente come avrebbe fatto uno stuntman in uno di quei polizieschi degli anni ’60 del secolo scorso. Ovviamente, l’incauta azione avrà delle conseguenze.
Una scena quasi da film
Un’auto che divora i gradini, uno dopo l’altro, fino a fermarsi quasi miracolosamente grazie all’intervento della Polizia Locale, allertata da una pattuglia in servizio notturno, può sembrare veramente un film. Ma non è così, è la pura realtà. L’uomo, risultato negativo all’alcoltest, è il protagonista di questa disavventura che avrebbe potuto essere fatale per lui stesso, per i pedoni e per uno dei tanti monumenti che affastellano il centro storico di Roma, tanto bello quanto fragile.
Subito sono intervenuti i Vigili del Fuoco, con autogru e carro crolli, mentre la rimozione è diventata un’operazione di estrema cautela. Infatti, sono state usate tavole di legno sui gradini per non aggravare i danneggiamenti. Infine, l’uomo, denunciato, non ha avuto bisogno di cure ospedaliere. Forse, per lui, la patente resterà un ricordo.
Non è la prima volta
Nel 2022 – a distanza di pochi giorni – si registrarono già due avvenimenti analoghi: prima un ingegnere saudita con una Maserati Grecale e, qualche giorno dopo, una turista statunitense che lanciò un monopattino sullo stesso scalone. Quelle notti ribadirono come, tra i sampietrini di Roma, i muri scricchiolano non solo sotto il peso dei turisti, ma anche delle esagerazioni di chi usa poco la ragione.
Adesso, serve un segnale chiaro: Roma non è un teatro a cielo aperto, pronto a ogni spettacolo, e Trinità dei Monti non è un set per il cinema. Forse, sarebbe necessario passare a un maggior utilizzo dei controlli, incidere sulla deterrenza, sull’efficacia delle misure preventive e limitare gli accessi notturni ai veicoli. Non perché sia facile essere rigidi, ma perché difendere l’identità della città significa opporsi a ciò che svilisce il senso di civiltà.
E allora Roma, città di mille suggestioni e altrettante contraddizioni, meriterebbe più sorveglianza, più attenzione e più cura. L’episodio dell’ottantenne al volante è un ennesimo segnale: la bellezza non si può toccare, men che meno con gli pneumatici. E Roma, da sempre esposta alle passioni e agli eccessi, imprime una lezione senza enfasi: rispettare significa vivere il bello, non schiacciarlo. Nel frattempo, è doveroso mettere una pietra sopra questa spiacevole faccenda.