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Aumenti record assicurazioni, stangata per gli automobilisti

Mentre l’inflazione in Europa rallenta e la BCE valuta un possibile taglio dei tassi, i costi delle assicurazioni auto in Italia continuano a riservare delle spiacevoli sorprese. Invece di calare, i prezzi delle polizze hanno registrato aumenti significativi, pari al 9,8% a livello nazionale. Una situazione delicata, inasprita in alcune città, che hanno addirittura visto rincari dell’11% rispetto all’anno scorso, secondo i dati di settembre.

Il rapporto dell’IVASS

L’ultimo bollettino dell’IVASS (Istituto di Vigilanza sulle Assicurazioni) mostra come il prezzo medio dell’Rc Auto in Italia sia salito. Ora si attesta a 414 euro (418 euro ad agosto 2024), in incremento del 6,8% su base annua in termini nominali e del 6,1% in quelli reali. Il fenomeno ha toccato tutte le province: Roma e Caltanissetta guidano con un +11%, Reggio Calabria chiude con un +1,3%. Il gap territoriale risulta evidente. Tra Napoli, dove le polizze sono tra le più elevate, e Aosta ballano 261 euro.

Il divario è salito del 6,3% su base annua, ma è calato del 40,5% rispetto al 2014. Il trend non risparmia nessuna categoria di clienti, neppure chi è in prima classe. Tra le città più onerose spicca Prato, con un premio medio di 601 euro, seguita da Napoli con 595 euro. In fondo alla graduatoria, figura Enna, con una media di 294 euro, seguita da Potenza (305 euro) e Oristano (309 euro).

“Le tariffe Rc Auto continuano la corsa al rialzo come conseguenza delle storture e delle criticità che interessano il comparto assicurativo – commenta il Codacons -. Da tempo denunciamo le anomalie del settore, che arrecano danno sia agli assicurati, attraverso vincoli e limiti inaccettabili, sia agli operatori, attraverso una turbativa della concorrenza”.

ANFIA risponde alle critiche

Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori (UNC), definisce i rialzi “lunari e ingiustificati. Si tratta di un balzo pari a quasi 10 volte l’inflazione, che a settembre era pari allo 0,7%. Bisogna tornare a 7 anni fa, ossia al settembre del 2017, per trovare un valore più alto, 415 euro”.

Pertanto richiede “all’Antitrust di fare verifiche e indagini sul dato anomalo di Roma, anche considerando che, a differenza di Caltanissetta il premio è molto alto, pari a 483 euro, l’ottavo più alto di Italia. Si tratta di capire se esistono intese restrittive della concorrenze o abusi di posizione dominante”.

Sul versante opposto, l’ANIA, l’associazione delle imprese assicurative, difende la categoria. “I valori – si legge nel report – evidenziano come la revisione delle tariffe Rc Auto, a oggi, pur avendo previsto un aumento per l’accresciuto fabbisogno tecnico, non hanno ancora completamente incluso il rialzo del costo dei sinistri, sia della componente dei danni a cose sia della componente dei danni alla persona”. I numeri dipenderebbero “dallo sfasamento temporale insito nella costruzione delle tariffe rispetto alle basi dati utilizzate.

Questo processo di stima delle tariffe va fatto con largo anticipo rispetto all’entrata in vigore delle stesse e ciò implica uno sfasamento temporale tra i dati storici presi in esame per la determinazione delle tariffe e il periodo temporale in cui le tariffe stesse entrano in vigore (quantificabile in 6-9 mesi)”. Sarà, ma i proprietari delle vetture non ha motivo di sorridere, e gli utenti provano a far sentire la loro voce.

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