Mobilità smart

Batterie, dalle miniere alle strade: il percorso dei materiali

Nel cuore della transizione energetica, le batterie per auto elettriche rappresentano il fulcro di una rivoluzione silenziosa ma potente. Dietro ogni veicolo a zero emissioni allo scarico si cela un viaggio complesso e affascinante, che inizia nelle profondità della Terra e culmina sulle strade delle nostre città. Litio, cobalto, nichel, grafite: elementi estratti in angoli remoti del pianeta, spesso in condizioni ambientali e sociali critiche, vengono trasformati in sofisticati accumulatori di energia.

Questi materiali, una volta assemblati, alimentano la mobilità sostenibile, ma il loro ciclo di vita solleva interrogativi cruciali su sostenibilità, diritti umani e geopolitica. Esplorare il percorso di questi materiali, dalle miniere alle strade, significa comprendere le sfide e le opportunità di un futuro sempre più elettrico.

Le materie prime fondamentali: caratteristiche e requisiti

Le batterie per auto elettriche si basano principalmente sulla tecnologia agli ioni di litio (Li-ion), che offre un buon compromesso tra densità di energia, potenza e durata. Le materie prime fondamentali che le compongono sono:

  • catodo: l’elettrodo positivo contiene litio combinato con metalli di transizione come nichel, manganese, cobalto, alluminio o ferro. Il litio è essenziale per il trasporto degli ioni che generano corrente, mentre i metalli di transizione influenzano direttamente la densità di energia, la potenza e la stabilità della batteria. Ad esempio, le chimiche NMC (nichel-manganese-cobalto) e NCA (nichel-cobalto-alluminio) offrono alta densità di energia, mentre l’LFP (litio-ferro-fosfato) si distingue per sicurezza e durata. I requisiti chiave per i materiali catodici includono elevata purezza, stabilità chimica ed elettrochimica, e buona conduttività sia ionica che elettronica;
  • anodo: l’elettrodo negativo è tipicamente costituito da grafite, un materiale economico con buona conducibilità e capacità di immagazzinare ioni di litio. Il silicio è studiato come potenziale sostituto per aumentare la capacità, sebbene presenti sfide legate all’espansione volumetrica. Il titanato di litio (LTO) offre maggiore sicurezza e durata, ma con una densità di energia inferiore. I requisiti principali per i materiali anodici sono alta capacità specifica, bassa tensione di lavoro, buona conducibilità e stabilità durante i cicli di carica/scarica;
  • elettrolita: funge da mezzo conduttore per gli ioni di litio tra catodo e anodo. Solitamente è composto da sali di litio disciolti in solventi organici, che devono garantire elevata conducibilità ionica, stabilità e sicurezza (bassa infiammabilità). La ricerca si concentra anche sugli elettroliti solidi come alternativa più sicura;
  • separatore: è una membrana porosa che impedisce il contatto fisico tra gli elettrodi ma permette il passaggio degli ioni di litio. Deve possedere elevata resistenza meccanica e stabilità termica per garantire la sicurezza della batteria.

Dall’estrazione alla raffinazione

Il viaggio delle materie prime essenziali per le batterie delle auto elettriche inizia con l’estrazione dai giacimenti naturali. Litio, cobalto, nichel, manganese e grafite vengono recuperati attraverso diverse tecniche minerarie. L’estrazione del litio può avvenire da depositi di salamoie tramite evaporazione solare o da minerali rocciosi con processi chimici. Il cobalto, spesso estratto come sottoprodotto di nichel e rame, solleva gravi questioni etiche, specialmente nell’estrazione artigianale. Nichel e manganese sono ottenuti da vari tipi di giacimenti, mentre la grafite può essere estratta o prodotta sinteticamente.

Questa fase di estrazione è segnata da criticità significative. L’alto consumo di acqua, l’alterazione degli ecosistemi, gli elevati costi energetici e la gestione degli scarti sono problematiche comuni. Per il cobalto, le condizioni di lavoro e il lavoro minorile rappresentano serie preoccupazioni etiche. Inoltre, la concentrazione geografica di alcune risorse crea dipendenze geopolitiche.

Successivamente, i minerali grezzi vengono sottoposti a raffinazione, un insieme di processi industriali volti a ottenere i metalli puri o i composti chimici necessari per la produzione delle batterie. Il litio viene raffinato attraverso processi chimici per ottenere sali puri. Cobalto, nichel e manganese richiedono complesse operazioni metallurgiche e chimiche di purificazione. La grafite naturale è purificata, mentre quella sintetica è prodotta con trattamenti termici. La criticità della raffinazione risiede nell’intenso consumo di energia, nella produzione di scorie e reflui potenzialmente inquinanti e nell’uso di sostanze chimiche pericolose.

La progettazione della cella

La progettazione delle celle per batterie di auto elettriche è un campo in continua evoluzione, strettamente legato alla chimica dei materiali impiegati e ai progressi nell’evoluzione tecnologica. La scelta dei materiali per catodo (come NMC, NCA, LFP), anodo (principalmente grafite, con studi sul silicio), elettrolita (dai liquidi agli elettroliti solidi più sicuri) e separatore influenza direttamente le prestazioni della batteria in termini di densità di energia, potenza, sicurezza e durata. La ricerca si concentra sulla scoperta di materiali più performanti, economici e sostenibili, come alternative al cobalto e elettroliti solidi.

Parallelamente, il design della cella gioca un ruolo fondamentale. Si sono evolute diverse configurazioni, dalle celle cilindriche (con formati standardizzati in continua ottimizzazione) alle celle prismatiche (per un migliore impacchettamento), pouch (leggere e flessibili) e blade (che offrono un buon compromesso strutturale). L’evoluzione del design mira a massimizzare la densità di energia e di potenza, migliorare la gestione termica e la sicurezza complessiva del pacco batteria.

Infine, i processi di fabbricazione sono un aspetto cruciale, con l’obiettivo di ridurre i costi, aumentare la velocità di produzione e garantire una qualità elevata e uniforme delle celle attraverso l’automazione e tecnologie avanzate. L’interazione sinergica tra la chimica dei materiali, il design della cella e i processi produttivi è essenziale per lo sviluppo di batterie sempre più efficienti, sicure, economiche e sostenibili, cruciali per l’avanzamento della mobilità elettrica.

Dalla cella al pacco batteria

Il processo che trasforma le singole celle elettrochimiche nel complesso pacco batteria di un’auto elettrica è un’operazione di alta ingegnerizzazione e assemblaggio sofisticato. L’obiettivo primario è convertire le capacità delle singole celle in un sistema di accumulo di energia sicuro, efficiente e affidabile, capace di alimentare l’intero veicolo.

L’ingegnerizzazione del pacco batteria comprende diverse aree cruciali. Inizialmente, le celle vengono raggruppate in moduli, la cui configurazione (serie e parallelo) determina la tensione e la capacità. L’ottimizzazione del numero di celle per modulo è fondamentale, considerando densità di energia, gestione termica e sicurezza. La gestione termica è vitale per controllare il calore generato durante il funzionamento, impiegando sistemi di raffreddamento ad aria o a liquido e sensori di temperatura.

Il sistema di gestione della batteria (BMS) è un cervello elettronico che monitora tensione, corrente, temperatura, bilancia la carica tra le celle, stima lo stato di carica e di salute, e fornisce protezioni cruciali da sovraccarico e surriscaldamento, comunicando anche con il veicolo. La sicurezza è prioritaria, con protezioni meccaniche, prevenzione della propagazione termica e meccanismi di disconnessione di emergenza. L’integrazione strutturale del pacco nel telaio del veicolo è studiata per robustezza e distribuzione delle masse, mentre la connettività elettrica ad alta tensione deve garantire un flusso di corrente efficiente e sicuro.

L’assemblaggio del pacco batteria è un processo industriale automatizzato che inizia con la selezione e il test delle celle. Queste vengono poi assemblate in moduli, con collegamenti elettrici affidabili e integrazione dei sistemi di gestione termica e sensori. Successivamente, si installa il BMS e i moduli vengono inseriti in un involucro protettivo. Il pacco assemblato è sottoposto a rigorosi test funzionali e di sicurezza prima della sigillatura e della finitura. L’automazione è essenziale per precisione e alta produttività, garantendo la qualità e l’affidabilità a lungo termine del cuore energetico del veicolo elettrico. In sintesi, la creazione del pacco batteria è un processo multidisciplinare che fonde elettronica, termodinamica, meccanica e chimica per realizzare un sistema di accumulo di energia performante e sicuro.

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