Nel cuore dell’industria automobilistica, dove l’innovazione spesso si misura a colpi di cavalli e display curvi, Fiat sceglie un’altra strada. Più stretta, più urbana, più concreta. E lo fa con TRIS, il primo veicolo a tre ruote della sua lunga e gloriosa storia. Un progetto che non guarda ai salotti bene dell’auto di lusso, ma agli artigiani, agli ambulanti, ai piccoli imprenditori che ogni giorno portano avanti il tessuto vivo delle città.
Un’idea divenuta prodotto
TRIS non è un esercizio di stile fine a sé stesso, ma un’idea chiara che diventa prodotto. Nato dal Centro Stile Fiat e progettato per affrontare le sfide della micromobilità urbana, questo mezzo elettrico promette di essere una risorsa preziosa per chi cerca praticità, sostenibilità e bassi costi di gestione. Un veicolo pensato per lavorare, che però non rinuncia a quel tocco estetico tutto italiano. Perché anche la funzionalità, dalle nostre parti, merita di essere bella.
Ma andiamo con ordine. TRIS si presenta con tre configurazioni: cabinato, pianale e cassone. Tre anime per un solo telaio compatto da 3,17 metri, capace di infilarsi nei vicoli più angusti e di affrontare la giungla urbana con un’agilità disarmante. Con una portata utile di 540 kg e uno spazio di carico generoso, può trasportare perfino un euro pallet. E con un raggio di sterzata di appena 3 metri, sfugge a ogni intoppo del traffico.
Il piccolo motore elettrico
Il motore elettrico da 9 kW (circa 12 CV), alimentato da una batteria da 6,9 kWh, offre un’autonomia fino a 90 km, più che sufficienti per una giornata di lavoro in città. La ricarica? Semplice, domestica, senza complicazioni: basta una presa da 220V, senza wallbox né colonnine, per fare il pieno in meno di cinque ore.
Elettrico sì, ma con criterio. Perché il punto di forza di Fiat TRIS non è solo l’assenza di emissioni, quanto la sua capacità di democratizzare la mobilità professionale. È un mezzo accessibile, robusto, scalabile. Prodotto in Marocco e destinato inizialmente ai mercati del Medio Oriente e dell’Africa, TRIS si rivolge proprio a quei lavoratori spesso esclusi dal mercato dell’auto nuova. Con formule di leasing e opzioni di riscatto, Fiat punta a mettere le chiavi in mano a chi finora poteva solo sognarle.
L’Europa prossima fermata
Olivier Francois, il vulcanico CEO del marchio, lo dice chiaro: “TRIS è molto più di un veicolo. È una soluzione concreta, radicalmente semplice, per chi lavora e vuole crescere. Pensato per l’inclusione sociale ed economica, può trasformare la mobilità dell’ultimo miglio e portare nuove opportunità dove ce n’è più bisogno”.
Ma la visione è più ampia. Perché, se è vero che il battesimo avviene nei mercati emergenti, l’Europa è la prossima tappa. TRIS ha il potenziale per fare bene anche qui, dove le consegne a domicilio, i servizi rapidi e la logistica urbana sono diventati il motore nascosto della città. E dove ogni centimetro guadagnato tra le strisce blu vale più di una supercar in garage.
Dal punto di vista tecnico, non manca nulla: telaio zincato anticorrosione, illuminazione full LED, quadro strumenti digitale da 5,7 pollici, USB-C per la ricarica, ergonomia curata e numerosi vani portaoggetti. Il comfort è sorprendente, grazie alla posizione di guida centrale, all’assenza di frizione e cambio, e alla semplicità d’uso che ricorda più uno scooter che un furgone.