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Ora Google Maps ti dice se la colonnina è libera

Per chi guida un’elettrica trovare una colonnina libera non è sempre facile, specialmente in viaggio. A volte tutti gli stalli sono occupati, altre volte le stazioni di ricarica non sono funzionanti. Una situazione frustrante che chiunque guidi un’auto a batterie conosce bene. Per questo Google ha appena annunciato una novità che vuole offrire semplicità e immediatezza agli automobilisti Green: Google Maps ora mostra in tempo reale quante colonnine sono disponibili, ma per il momento solo quelle della rete Tesla Supercharger. È un primo passo, sì, ma un passo importante verso un’esperienza di ricarica  integrata e finalmente più semplice.

Disponibilità in tempo reale

Da oggi, aprendo Google Maps, non solo si vede la posizione esatta dei Supercharger Tesla, ma compare anche il numero di colonnine libere in quel momento, aggiornato in tempo reale. Finora, anche se Maps permetteva di trovare i punti di ricarica, l’utente doveva comunque affidarsi ad app esterne per sapere se fosse il caso o meno di dirigersi lì, non propriamente comodo, specialmente quando ci si trova alla guida. Adesso questo passaggio si accorcia: la disponibilità è integrata direttamente nella mappa che si usa ogni giorno per orientarci, calcolare itinerari, evitare traffico e pianificare viaggi.

La funzione è disponibile sia su iOS che Android, e si aggiorna automaticamente. Per chi affronta lunghi viaggi, o anche solo per chi vive in zone dove le colonnine sono poche e molto utilizzate, questo aggiornamento può aiutare nella quotidianità. Ovviamente non solo per chi guida una Tesla.

A breve anche i tempi d’attesa

La funzione di disponibilità non sarà l’unica novità. Come anticipato da Max De Zegher, direttore del settore ricarica di Tesla, molto presto su Google Maps potrebbero arrivare anche i tempi d’attesa in tempo reale. Un’informazione in più per cambiare il modo in cui si organizza una ricarica: non solo saprai se una colonnina è libera, ma potrai anche capire se ti conviene aspettare qualche minuto o dirigerti direttamente verso un’altra stazione.

Oggi questa possibilità esiste solo sull’app Tesla, ma la casa americana sembra intenzionata, per la prima volta, a condividere queste informazioni anche con piattaforme esterne. Un segnale chiaro: la collaborazione tra produttori auto e servizi digitali è destinata ad aumentare. E se Tesla apre la porta, è probabile che presto lo faranno anche altri.

Tutto in un’unica app

Dopo la presenza di Gemini, l’arrivo dei dati dei Supercharger su Google Maps è un altro passo avanti che, inevitabilmente, alza l’asticella anche per gli altri operatori di ricarica. Ad oggi, ogni rete — Enel X, Ionity, Be Charge, Free To X, e via dicendo — utilizza la propria app, con sistemi di aggiornamento spesso non sincronizzati. Per pianificare un viaggio elettrico bisogna saltare da un’app all’altra, con notifiche e mappe che spesso non dialogano tra loro. Il rischio è quello di frammentare l’esperienza dell’utente, proprio nel momento in cui l’elettrico dovrebbe diventare più semplice e immediato.

Se la mossa di Tesla verrà imitata da altri operatori, Google Maps potrebbe diventare un vero hub unico per la mobilità elettrica, permettendo a tutti gli automobilisti di controllare colonnine, disponibilità, potenza, tempi d’attesa e servizi vicini senza bisogno di ricorrere a mille applicazioni diverse. Per chi viaggia spesso, sarebbe una piccola rivoluzione quotidiana.  E non è difficile immaginare che, con un’infrastruttura digitale più integrata, anche l’ansia da ricarica — uno dei freni principali al passaggio all’elettrico — potrebbe diminuire rapidamente.

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