Mobilità smart

Sistemi TPMS sempre più importanti: il futuro della pressione gomme è intelligente

La pressione delle gomme non è un dettaglio da poco, dato che influisce su consumi, stabilità e durata degli pneumatici. Proprio per questo, i sistemi di monitoraggio della pressione degli pneumatici, noti come TPMS, stanno vivendo una fase di forte espansione e negli ultimi anni (complice anche l’attenzione crescente verso la sicurezza stradale), sono diventati praticamente obbligatori su molte vetture di nuova produzione, soprattutto in Europa, Nord America e alcune aree dell’Asia. Ma il vero salto non è solo normativo, la tecnologia dietro i TPMS sta diventando sempre più sofisticata, con sensori intelligenti, comunicazione wireless e integrazione nei sistemi elettronici di bordo, ma non si tratta più solo di un optional: è una componente fondamentale della mobilità moderna.

TPMS: più efficienza, meno consumi

Tenere sotto controllo la pressione degli pneumatici non serve solo a evitare pericolose forature o slittamenti, una pressione corretta significa anche meno attrito sull’asfalto, e quindi meno consumo di carburante e meno emissioni. Questo vale sia per i veicoli a combustione interna che per gli elettrici, dove la gestione ottimale delle gomme incide sull’autonomia della batteria. Il TPMS non solo avvisa quando c’è una perdita di pressione, ma sempre più spesso fornisce dati in tempo reale, integrandosi con app mobile o sistemi infotainment per una gestione precisa della manutenzione, una comodità che si traduce in risparmio e maggiore sicurezza.

I sensori TPMS saranno installati dalla fabbrica

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I sensori intelligenti comunicheranno tramite bluetooth

Con l’arrivo massiccio di auto elettriche, i TPMS hanno assunto un ruolo ancora più strategico, questo è motivato dal fatto che le auto EV sono più pesanti, hanno una distribuzione diversa dei pesi e sono molto più silenziose: una gomma sgonfia o usurata può passare inosservata. Ecco perché i nuovi sistemi TPMS per auto elettriche sono progettati per essere più sensibili, in grado di rilevare anche variazioni di temperatura e piccole fluttuazioni di pressione; inoltre, il monitoraggio costante aiuta a ottimizzare l’autonomia, un fattore decisivo per chi guida un’elettrica. Per ultimo, ma non sicuramente per importanza, l’integrazione con sistemi avanzati e la compatibilità con aggiornamenti software OTA li rendono perfetti per il futuro delle quattro ruote.

Normative più rigide, soluzioni sempre più diffuse

Le autorità di tutto il mondo stanno spingendo per l’adozione obbligatoria dei TPMS, con un obiettivo ben chiaro: ridurre gli incidenti causati da pneumatici in cattive condizioni. In Europa, Stati Uniti e Giappone le normative richiedono che ogni nuova auto abbia un sistema di monitoraggio attivo, ma anche nei mercati emergenti le cose stanno cambiando rapidamente. Questo ha spinto non solo i costruttori a integrare i TPMS nei veicoli nuovi, ma ha anche favorito un forte sviluppo del mercato aftermarket, molte officine infatti offrono kit per adattare auto meno recenti, una spinta importante anche per la manutenzione di flotte aziendali e veicoli commerciali.

Comunicazione dati in tempo reale

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L’analisi dati in tempo reale sarà sempre più diffusa

C’è chi nasce con il TPMS integrato, e chi lo aggiunge dopo, ma indifferentemente da questo, i costruttori (OEM) stanno puntando su sistemi sempre più avanzati, collegati direttamente all’elettronica dell’auto e in grado di dialogare con ADAS, infotainment e moduli di telemetria. Nel frattempo, l’aftermarket si sta trasformando: non più semplici sensori universali, ma kit intelligenti, con Bluetooth, app mobile e possibilità di personalizzazione. Questo consente di estendere la tecnologia anche ai veicoli più datati, rendendoli più sicuri e connessi, soprattutto nelle flotte commerciali.

Connettività e manutenzione predittiva

Il vero salto tecnologico è però nella raccolta dati, questo perché i nuovi TPMS inviano informazioni in tempo reale a centraline sempre più evolute, in grado di elaborare pattern, anticipare guasti e segnalare possibili problemi prima che si manifestino. Questo concetto di manutenzione predittiva, un tempo riservato solo al mondo dell’aviazione o dell’industria, oggi entra anche nell’automotive grazie alla connettività cloud e all’intelligenza artificiale. In questo modo si evitano fermate improvvise, si pianificano gli interventi in officina e si risparmiano tempo e denaro, migliorando anche la sostenibilità e l’efficienza del parco circolante.

Manutenzione predittiva grazie ai sensori TPMS

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I sensori TPMS permetteranno una manutenzione predittiva

Chi guida un’auto autonoma non può accorgersi se una gomma perde pressione, per questo, nei veicoli a guida assistita o completamente automatica, il TPMS diventa fondamentale. Serve un sistema che controlli in autonomia la condizione degli pneumatici, senza bisogno dell’intervento umano, e in questo contesto, si stanno sviluppando TPMS di nuova generazione capaci di comunicare in tempo reale con il cervello dell’auto, fornendo informazioni dettagliate sulla salute delle gomme. Sicuramente sarà un passaggio cruciale ma fondamentale per garantire la sicurezza dei veicoli autonomi ma anche (e non guasta) il comfort a bordo.

Le sfide da affrontare: costi e complessità

Non tutto però è già perfettamente funzionante, i sistemi TPMS più avanzati, soprattutto quelli diretti, richiedono sensori più costosi, calibrazioni precise e una manutenzione puntuale. Questo ne limita ancora oggi la diffusione su alcune fasce di veicoli, soprattutto nei Paesi dove il costo della manodopera e delle parti di ricambio incide in modo significativo; tuttavia, la miniaturizzazione, l’allungamento della durata delle batterie e la produzione su larga scala stanno abbassando i costi, aprendo la strada a un’adozione globale. Sempre più spesso i TPMS non si limitano a “leggere” la pressione delle gomme, ma attraverso app, software centralizzati e interfacce utente evolute, offrono una gestione completa dello stato degli pneumatici, anche a distanza. Alcuni produttori stanno già lavorando a sistemi in grado di prevedere comportamenti anomali in base ai dati raccolti in cloud, segnalando l’esigenza di rotazioni, sostituzioni o cambi stagionali, creando un ecosistema completo dove il software diventa protagonista, portando la gestione delle gomme in una nuova era.

Uno sguardo al mercato globale

Il mercato dei TPMS, da qui al 2034, è destinato a espandersi in modo considerevole, questo è dato dal fatto che l’aumento dei veicoli elettrici, le normative sempre più estese e la richiesta di connettività renderanno questi sistemi un elemento imprescindibile in ogni veicolo e molto probabilmente si assisterà a una crescita massiccia anche nei mercati emergenti, dove il retrofit di auto già circolanti diventerà una pratica comune. Nel frattempo, la competizione tra aziende tecnologiche e produttori di componentistica alimenterà ulteriori innovazioni, abbattendo costi e ampliando l’offerta, dando vita a una dinamica che influenzerà l’intero comparto della mobilità, dai privati alle flotte aziendali. In definitiva, al giorno d’oggi (e sicuramente in futuro) in un’auto sempre più connessa, automatizzata e sostenibile, il controllo della pressione degli pneumatici non è più un dettaglio, ma un indicatore di salute del veicolo, un parametro chiave per la sicurezza e una variabile strategica per ridurre consumi ed emissioni. Il TPMS diventa quindi parte integrante dell’automobile del futuro, non solo per segnalare un problema, ma per prevenirlo, anticiparlo e gestirlo con intelligenza, dato che indubbiamente farà parte di un’evoluzione silenziosa, ma fondamentale, che cambierà il modo di viaggiare.

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