Elon Musk ha deciso di voltare pagina. O forse sarebbe meglio dire che ha premuto il tasto “rewind”. Dopo l’avventura (breve e rumorosa) nell’orbita dell’amministrazione Trump, il fondatore di Tesla ha annunciato l’addio a ogni coinvolgimento politico per tornare alla sua occupazione chiave: spingere la tecnologia oltre il confine del possibile. E il primo indizio di questo ritorno alle sue ossessioni? Le Tesla che si consegneranno da sole, direttamente a casa tua. Non è uno scherzo e nemmeno uno spot pubblicitario un po’ troppo avanti con l’immaginazione. È Musk, e quando twitta una follia su X dietro ha sempre un piano. O almeno un prototipo.
Guida autonoma fino a casa
Secondo quanto dichiarato dallo stesso tycoon, a partire da luglio i nuovi modelli Tesla saranno in grado di raggiungere autonomamente l’indirizzo del cliente senza bisogno di trasportatori, corrieri o consegne coordinate. Dimentica lo store e le attese: la tua Tesla uscirà dalla fabbrica, imboccherà le strade pubbliche e arriverà dritta al tuo vialetto. In pratica, ti suona al citofono.
La notizia arriva pochi giorni dopo i test (pare riusciti) della guida autonoma totale su strade pubbliche ad Austin, Texas. E, guarda un po’, proprio lì partirà a luglio pure il servizio commerciale di robotaxi firmato Tesla. Due tasselli che si incastrano perfettamente: se un’auto è capace di circolare in città per portare un passeggero, può anche guidare da sola fino a casa di chi l’ha appena comprata. Logico? Sì, nel mondo di Musk.
Tesla ha da tempo eliminato il processo classico di vendita. Le auto si ordinano, configurano online e pagano online. La presenza fisica nei Tesla Store è diventata quasi superflua. Ora, con la consegna autonoma, il ciclo si chiude. Un cambiamento radicale nel settore automotive, che riscrive anche le regole della logistica. La vettura si muoverà con la sua intelligenza artificiale, leggerà le strade, rispetterà i limiti, valuterà le condizioni e arriverà a destinazione da sola.
Roadmap da definire
Musk, come spesso accade, ha lanciato l’idea prima di fornire una roadmap dettagliata. Al momento non si conoscono limiti geografici, né modalità precise di tracciamento o sicurezza del percorso. È assodato però che, in passato, alcuni veicoli Tesla erano già stati in grado di uscire autonomamente dalla linea di produzione e raggiungere un’area di parcheggio. Il salto successivo — fare 10, 20 o 50 km da soli — è grande, eppure coerente con lo sviluppo dell’Autopilot.
La novità non arriva dal nulla. Tesla sta alzando l’asticella da tempo, passando da costruttore di auto a qualcosa di molto più ambizioso. Musk vuole che le sue vetture sappiano “arrangiarsi”: guidare nel traffico, reagire agli imprevisti, scegliere il percorso giusto, fermarsi dove serve. Senza comandi esterni. Con i robotaxi in arrivo e le auto in procinto di consegnarsi da sé, la Casa a stelle e strisce entra in un territorio nuovo. Promuove una mobilità capace di muoversi e ragionare per conto proprio. “Your Tesla delivers itself” potrebbe sembrare uno slogan troppo avanti rispetto ai tempi. Ma la storia recente insegna: quando Musk pronuncia frasi del genere, è meglio prenderle sul serio. Il primo test arriverà a luglio. Da lì in poi, vedere una Tesla che svolta da sola nel tuo vialetto non sarà più un meme. Sarà routine.